Il nuovo codice della strada sta apportando modifiche su modifiche anche su quelle che sembravano essere delle normali abitudini alla guida. Come ad esempio, chiedere o usare l’auto in prestito di un parente, un genitore o un amico. Ecco cosa potrebbe succedere ad un posto di blocco.
Ci sono delle regole da rispettare nel caso si guidi l’auto di un un’altra persona, altrimenti si può cadere in multe e sanzioni. Cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando e come comportarci se ci troviamo in questa situazione.
Diciamoci la verità: almeno una volta nella vita ci è capitato di prendere ed usare l’auto in prestito o dei nostri genitori o di qualche nostro parente. E, in caso c’avessero fermato ad un posto di blocco, la cosa più semplice da fare era dire che l’auto non era nostra ma, come da libretto, era di proprietà di un nostro consanguineo.
Tutto questo rientrava nella normalità, ma è necessario sapere e fare attenzione a cosa dice il codice della strada. È vero: guidare un’auto che non è la propria comporta diverse e maggiori responsabilità, ma a quanto pare non sono le uniche cose alle quali dobbiamo fare attenzione e riferimento.
Diverse sono le cose che dobbiamo ricordare quando ci mettiamo alla guida, anche dell’auto di qualcun altro, come ad esempio che in caso di incidente o danno, il proprietario dell’auto potrebbe dover affrontare conseguenze sia legali che economiche. O ancora che il proprietario dell’auto potrebbe avere delle clausole specifiche all’interno del contratto di assicurazione che limitano l’uso del veicolo da parte di persone non autorizzate.
Per questo motivo, è necessario un attimo chiarire alcune norme fondamentali prima di mettersi alla guida di un veicolo non nostro. Nell’articolo 94 del Codice della Strada viene stabilito che “chiunque può guidare una macchina di cui non è proprietario”, ma ci sono dei casi in cui esiste un limite temporale.
Si può guidare l’auto di un’altra persona purché si disponga di una patente di guida valida e l’assicurazione del veicolo copra l’uso da parte di terzi. Familiari e conviventi del proprietario possono guidare l’auto per tutto il tempo necessario e, se ci sono controlli da parte delle forze dell’ordine, queste ultime potranno verificare negli appositi database l’appartenenza del conducente al nucleo familiare.
C’è un caso particolare al quale fare attenzione, quale quello di un amico o di una persona che non faccia parte del nucleo familiare. Se il veicolo è a disposizione di queste persone citate prima, per un periodo superiore a 30 giorni, è necessario comunicarlo alla Motorizzazione Civile. Anche se si tratta di un familiare che non convive con il proprietario del veicolo, questi viene considerato estraneo al nucleo, e deve quindi rispettare il limite dei 30 giorni.
Il non rispetto di queste semplici regole può portare a sanzioni amministrative che vanno dai 700€ fino ad arrivare ad un massimo di 3000€.
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