Gli analisti dei principali think tank internazionali, che forniscono consulenze ai governi sulle politiche estere, sembrano concordare su un punto cruciale riguardo alla situazione in Ucraina nel 2025. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha delineato obiettivi ben definiti e, mentre si svolgono i negoziati a Riad, in Arabia Saudita, dimostra di avere una chiara strategia in mente. La sua determinazione è evidente, e il tempo è il suo alleato principale. Mentre il presidente statunitense Donald Trump spinge per una conclusione rapida dei colloqui, Putin mira a sfruttare il lungo processo negoziale per ottenere concessioni significative, come un cessate il fuoco parziale che interessi principalmente le operazioni militari sulle centrali e le attività nel Mar Nero.
Oltre ai dettagli dei colloqui, l’ambizione di Putin si estende a un accordo globale con gli Stati Uniti, che potrebbe riportarlo nel “Grande Gioco” geopolitico e aiutarlo a evitare il crollo dell’economia russa, colpita dalle sanzioni occidentali. Il primo obiettivo di Putin è l’annessione definitiva di cinque regioni: la Crimea, già annessa nel 2014, e le regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia (inclusa la centrale nucleare) e Kherson, quest’ultima ancora sotto il controllo ucraino.
Il secondo obiettivo è impedire l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, attraverso il rovesciamento dell’attuale governo per favorire un esecutivo neutrale. Il terzo punto cruciale è la cessazione degli aiuti militari occidentali e il ridimensionamento delle forze armate ucraine. Infine, Putin mira a porre fine all’isolamento internazionale della Russia, chiedendo la revoca delle sanzioni europee e il rilascio degli asset russi congelati in Europa e negli Stati Uniti. Gli esperti di intelligence notano come l’educazione russa, che include lo studio degli scacchi, contribuisca a formare la strategia negoziale di Putin.
La trattativa in corso è caratterizzata da calcolo e lungimiranza. Putin, come un abile giocatore di scacchi, ha selezionato i suoi interlocutori americani con attenzione. I rappresentanti russi a Riad includono Grigory Karasin, presidente della Commissione per gli Affari internazionali del Consiglio federale, e Sergei Beseda, consigliere del direttore del Servizio di sicurezza federale, entrambi figure chiave nella pianificazione dell’invasione dell’Ucraina. Dall’altro lato, gli Stati Uniti sono rappresentati da Andrew Peek, direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, e Michael Anton, direttore della pianificazione politica del Dipartimento di Stato, entrambi con una solida esperienza nelle relazioni internazionali e nei conflitti.
Secondo il New York Times, Trump desidera fermare rapidamente la “marcia della morte” in Ucraina, mentre per Putin il vero premio sarebbe il ripristino di relazioni favorevoli con Washington. Vyacheslav Nikonov, vicepresidente della Commissione Esteri della Duma russa, ha affermato che Trump e Putin stanno costruendo un’agenda bilaterale che trascende il conflitto ucraino. Sul campo, tuttavia, i combattimenti continuano, e la tregua proposta dalla Russia avanza lentamente. Il Cremlino spera che Trump possa infine decidere di dare priorità ai rapporti economici e politici con Mosca, anche a costo di trascurare la questione della pace in Ucraina, mentre non si esclude che Trump possa cercare di imporre condizioni favorevoli a Mosca in un eventuale trattato.
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