Secondo Goldman Sachs nel 2024 la maggior parte delle grandi economie mondiali riuscirà ad evitare la recessione. La banca di investimento ha infatti previsto che l’economia mondiale il prossimo anno crescerà del 2,6%, a differenza di quanto previsto da Bloomberg, secondo il quale sarebbe cresciuta del 2,1%.
Goldman Sachs ritiene che l’effetto frenante dell’economia, causato soprattutto dall’inasprimento delle politiche monetarie e fiscali, sia ormai superato ed inoltre considera improbabile che i politici delle grandi economie taglino i tassi di interesse prima del secondo semestre del prossimo anno.
La banca di investimento ha osservato che l’inflazione, che è cresciuta in modo esponenziale per tutto il 2023, ha iniziato a scendere nelle economie del G10 e dei mercati emergenti e secondo le previsioni degli economisti continuerà a calare ulteriormente.
Nel 2024 inoltre dovrebbe riprendersi l’attività manifatturiera e si dovrebbe anche verificare un aumento del reddito reale. Infatti, pur ritenendo che la crescita del reddito reale negli Stati Uniti sia destinata a rallentare rispetto al ritmo del 4% del 2023, secondo Goldman Sachs il prossimo anno si assisterà ad una crescita dei consumi e del PIL di almeno il 2%.
Nell’Eurozona e nel Regno Unito si assisterà ad una significativa accelerazione nella crescita del reddito reale, di circa il 2% entro la fine del 2024, perchè si prevede che lo shock del gas causato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia verrà attenuato.
Sia gli economisti di Goldman Sachs che quelli di Morgan Stanley sono concordi nel ritenere che la Federal Reserve inizierà una politica monetaria più espansiva tra giugno 2024 e la fine dell’anno.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley la Banca Centrale USA taglierà di 25 punti base i tassi di riferimento a giugno 2024, poi nuovamente a settembre e ad ogni riunione dal quarto trimestre in poi, fino ad arrivare al livello di 2,3755% entro la fine del 2025.
Per Goldman Sachs invece la prima riduzione arriverà nel quarto trimestre del 2024, seguita da un taglio trimestrale fino alla metà del 2026, arrivando così ad un totale di 175 punti base. I tassi di interesse si assesteranno secondo tale previsione su un obiettivo del 3,5%-3,75%.
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