Il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico è Giancarlo Giorgetti che, al fianco di Matteo Salvini, ha guidato le trasformazioni della Lega. Ecco chi è l’uomo-chiave del Carroccio e come è arrivato al dicastero.
Giancarlo Giorgetti sarà il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e andrà a sostituire Stefano Patuanelli. Il nuovo Ministro è uno degli uomini più importanti e influenti della Lega, partito di cui fa parte fin dal suo ingresso in politica. Infatti ha visto alternarsi alla guida del partito prima Umberto Bossi e poi Matteo Salvini, con il quale ha gestito la trasformazione e la svolta della Lega. Grazie alle suo doti di mediatore è stato uno dei nomi proposti prima dell’incarico di Conte a Presidente del Consiglio. Tuttavia dietro al grande impegno mediatico e politico sembra nascondersi un uomo pragmatico, schivo e taciturno. Vediamo quindi di capire chi è l’uomo numero due della Lega e nuovo Ministro dello Sviluppo Economico.
Giancarlo Giorgetti: chi è
Giancarlo Giorgetti nasce nel 1966 in provincia di Varese da una famiglia di umili origini. Dopo aver frequentato le scuole superiori decide di iscriversi all’Università Bocconi di Milano e si laurea in Economia col massimo dei voti. Concluso il percorso universitario Giorgetti si avvicina al mondo professionale e diventa revisore dei conti e commercialista.
L’esordio in politica arriva con l’ingresso nella Lega Nord, partito allora guidato da Umberto Bossi e dal quale Giorgetti non si distaccherà mai. Nel 1996 viene eletto parlamentare alla Camera. Qui si distingue subito per il suo pragmatismo e le sue capacità contabili, arrivando a guadagnarsi il soprannome di “mago dei numeri”.
Quest’indole gli ha sempre permesso di distinguersi dagli altri esponenti della Lega e, di fatto, e ciò che lo ha reso il collegamento tra il partito e i centri dell’economia e della finanza.
Giancarlo Giorgetti: da Bossi a Salvini
Giorgetti ha passato tutta la sua vita politica all’interno della Lega. Col tempo è diventato tra le personalità più influenti del partito, confrontandosi sia con Umberto Bossi che con Matteo Salvini. Nel 2001 arriva la conferma in Parlamento e diventa consigliere di Credieuronord e revisore contabile del Comune di Varese.
In seguito si candida alle elezioni comunali e viene scelto come primo cittadino del suo paese d’origine, ruolo che ricoprirà fino al 2004. Grazie alle sue esperienze, nel 2000, Umberto Bossi decide di inserirlo nella segreteria federale e lo sceglie come dirigente responsabile del settore economico. Mentre nel 2001, e per i successivi cinque anni, ricopre il ruolo di presidente della commissione bilancio alla Camera e di sottosegretario alle Infrastrutture in uno dei governi Berlusconi.
Nel 2002 diventa segretario nazionale della Lega Lombarda, posizione che manterrà fino al 2012. Nel 2011 prende parte alla gestione della manovra correttiva e nel 2013 è presidente della commissione sul DEF. In questi anni Giancarlo Giorgetti ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione delle trasformazioni portate da Salvini, distinguendosi dagli altri esponenti della Lega.
Anche a lui infatti si deve la perdita dei connotati nordici del partito, fondamentali per allargare la base elettorale, e la deriva sovranista presa dalla Lega. Molti lo definiscono il “Gianni Letta” della Lega, tanto che lo stesso Salvini non potrebbe mai rinunciare alla sue qualità.
L’incarico di Napolitano
Nel curriculum di Giancarlo Giorgetti, oltre all’attuale ruolo di Ministro dello Sviluppo Economico e ai contributi dati alla Lega, c’è molto di più. Infatti nel 2013, mentre è capogruppo della Lega Nord alla Camera, è scelto da Giorgio Napolitano per entrare nel gruppo dei Dieci Saggi. Si tratta di una formazione col compito di delineare un insieme di riforme istituzionali, sociali ed economiche.
Conclusa questa esperienza Giorgetti torna a essere capogruppo della Lega, ma il suo nome riemerge nel 2018, in occasione delle elezioni, si rende protagonista nella ricerca di un’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega. Proprio in questo frangente entra tra i possibili candidati per la Presidenza della Camera e del Consiglio, ma con un esito lontano dalle aspettative. Oggi invece Giancarlo Giorgetti dovrà raccogliere la sfida e dare nuovo impulso allo sviluppo economico italiano.