Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva digitalizzazione dei servizi finanziari, con una crescente porzione di transazioni svolte online e l’adozione di processi aziendali basati sulle nuove tecnologie digitali. Tale trasformazione, se da un lato ha portato notevoli benefici in termini di efficienza e opportunità per gli operatori, dall’altro ha generato nuove sfide per garantire adeguati standard di sicurezza cibernetica.
Misure avanzate di cybersicurezza, allora, risultano necessarie per prevenire rischi quali frodi informatiche, intercettazioni illecite di dati o altri attacchi cybercriminali, che potrebbero compromettere l’integrità e la continuità delle attività svolte attraverso piattaforme fintech.
Cambiamenti e rischi emergenti per la cybersecurity nel Fintech
Il settore finanziario ha subito una trasformazione radicale grazie all’avvento del fintech; una convergenza tra tecnologia e servizi finanziari che ha rivoluzionato il modo in cui consumatori e aziende accedono e gestiscono il denaro. Un’evoluzione che si riflette nell’adozione di pagamenti digitali, prestiti online e gestione degli investimenti, ma anche in soluzioni come l’invoice trading e il reverse factoring, che mettono a disposizione nuove modalità per migliorare la liquidità e l’efficienza finanziaria delle imprese.
Attraverso una piattaforma online sicura e specializzata, un’azienda ha la possibilità di cedere le proprie fatture commerciali a investitori istituzionali. Questi, a loro volta, anticipano il pagamento all’azienda cedente, al netto di un piccolo importo che l’investitore trattiene come remunerazione del suo investimento. Dunque, una piattaforma per il reverse factoring consente all’impresa di pagare i propri fornitori in anticipo tramite investitori istituzionali. Solitamente è il leader di filiera che seleziona i fornitori; fornitori che – tramite marketplace, come per l’invoice trading – vengono invitati a cedere i crediti che vantano nei confronti proprio del capo-filiera (che quindi beneficia di un’estensione delle condizioni standard di pagamento).
Mentre il fintech continua a espandersi, offrendo soluzioni innovative come quelle appena viste, la sicurezza dei dati e delle transazioni rimane una preoccupazione primaria. La digitalizzazione dei servizi finanziari ha ampliato l’ambito delle minacce informatiche, rendendo indispensabile l’adozione di misure avanzate di cybersecurity.
Soluzioni di cybersecurity basate sull’Intelligenza Artificiale
Le misure di cybersecurity sono fondamentali per prevenire le frodi finanziarie prima che possano verificarsi. Parliamo di implementazione di controlli di sicurezza robusti, come l’autenticazione a più fattori, la crittografia dei dati, la gestione delle vulnerabilità, ma anche della formazione – ormai necessaria – sul tema sicurezza informatica.
Le frodi finanziarie stanno diventando sempre più sofisticate e difficili da rilevare, poiché sfruttano tecniche come la falsa documentazione, la creazione di debitori fittizi e la doppia cessione di crediti. In questo scenario, le soluzioni di cybersecurity basate sull’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) si stanno rivelando strumenti indispensabili per contrastare tali minacce.
Grazie alla capacità di apprendimento continuo e di analisi predittiva in tempo reale, i sistemi intelligenti possono individuare anomalie e pattern sospetti nei dati finanziari, anticipando potenziali attività fraudolente. Inoltre, la GenAI consente di effettuare analisi cognitive avanzate e fornire risposte autonome alle frodi rilevate, adattandosi dinamicamente alle nuove tattiche dei criminali.
Considerando le potenzialità offerte, le aziende del fintech stanno valorizzando in modo significativo queste soluzioni. La loro efficacia nel rilevare e contrastare frodi finanziarie sofisticate sta portando a un cambio di paradigma nella sicurezza informatica, nella prospettiva di rendere AI e GenAI preziosi alleati nella lotta contro le minacce cyber.
Impatti normativi e risposta regolamentare al rischio cyber nel settore finanziario
Regolamenti come il DORA dell’UE e le linee guida del G7 enfatizzano in modo crescente l’importanza della resilience informatica nel settore bancario e finanziario. Le autorità di regolamentazione stanno infatti adottando un approccio sia reattivo che proattivo, emanando norme finalizzate a rafforzare la capacità di prevenzione e risposta ai cyberattacchi.
L’obiettivo è tutelare in maniera efficace sistemi e informazioni sensibili, anche alla luce delle minacce informatiche del passato. Al contempo, gli operatori sono incentivati a innovare i propri modelli operativi e di business in chiave digitale, assicurando però che l’evoluzione tecnologica non vada a compromettere i presidi di sicurezza.
Il quadro normativo traccia la strada per rafforzare la postura cyber nel tempo, creando valore attraverso una digitalizzazione responsabile e sostenibile dal punto di vista della protezione delle informazioni. Gli standard di riferimento contribuiscono inoltre a diffondere best practice di risk management a vantaggio di tutto l’ecosistema finanziario.