Pensioni - www.economiafinanzaonline.it
C’è una categoria, nello specifico, che è stata fra le più danneggiate dalla legge stessa, tanto da trovarsi in busta paga addirittura ben 600€ in meno. Quella che sembrava essere una manovra atta ad aiutare, forse si sta rivelando tutta un’altra storia.
A protestare sono, infatti, i pensionati che hanno visto diminuirsi l’assegno mensili anche di cifre importanti. Ma come mai tutto questo? Cerchiamo di capire insieme cosa sta accadendo.
Non è sempre semplice creare e costruire una legge di bilancio che aiuti tutti e non scontenti nessuno. Qualcuno, purtroppo, dovrà sempre pagare più di tutti. questa volta, però, con la legge di bilancio del 2025, a farne le spese sono stati i pensionati, coloro che hanno lavorato per una vita intera ed ora si ritrovano ad avere pochi spiccioli in tasca.
Quest’anno, infatti, a conti fatti, i pensionati potranno arrivare a trovarsi anche fino a 575€ in meno in tasca. Ma perché tutto questo? Cerchiamo di capire meglio. Partiamo dalla domanda più comune: quanto è conveniente, al giorno d’oggi, andare in pensione? Non sempre è qualcosa di utile, perché ci si ritrova a pagare di più rispetto a quando, invece, si era ancora operativi e al lavoro.
La ragione sta tutta nel cambio dei “coefficienti di trasformazione”, ossia quei parametri che vengono applicati sul montante contributivo – l’insieme dei contributi versati nel corso dell’attività lavorativa – affinchè il tutto si trasformi in importo di pensione, ci spiegano gli esperti. Questi coefficienti vengono definiti ogni due anni sulla base dell’andamento e delle speranze di vita.
Stando alle stime, andare in pensione potrebbe essere più difficile almeno fino al 2027, perché le aspettative di vita sono buone e l’età per andare in pensione potrebbe alzarsi ancora.
Questo, però, comporta delle penalizzazioni ogni anno che passa, in termini di euro in busta paga. La “penalizzazione”, precisano gli esperti, si applica solo nei confronti della parte di pensione calcolata con il sistema contributivo.
Se un lavoratore va in pensione a 67 anni, i coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati il 1° gennaio 2025 e sono più bassi rispetto allo scorso biennio visto il calo delle speranze di vita. Per chi ha, ad esempio, un montante contributivo che va dai 100mila ai 500mila euro, può arrivare a perdere fino a 575 euro (lordi) l’anno.
Una batosta sì ma che davvero in pochi si aspettavano.
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