L’evasione fiscale continua a rappresentare uno dei maggiori ostacoli alla crescita economica dell’Italia.
Malgrado gli sforzi del governo, il gap fiscale (la differenza tra quanto dovrebbe essere incassato in tasse e quanto effettivamente viene raccolto) rimane sostanziale, con implicazioni dirette sulle finanze pubbliche e sulla distribuzione delle risorse all’interno della comunità .
Secondo gli ultimi dati, il tax gap in Italia ha nuovamente subìto un incremento, attestandosi a 85,6 miliardi di euro nel 2023, rispetto agli 82,4 miliardi del 2021. Questa cifra dimostra che, nonostante i cali precedenti, la battaglia contro l’evasione fiscale è lungi dall’essere vinta. In risposta, il governo ha intensificato le sue azioni con l’introduzione di misure mirate e il rafforzamento delle strategie di compliance per il 2024 e il 2025, focalizzandosi sui lavoratori autonomi e le partite IVA, che mostrano uno dei tassi di evasione dell’IRPEF più elevati.
Disparità regionali e settori a rischio
Il fenomeno dell’evasione fiscale non è uniformemente distribuito sul territorio nazionale, con alcune regioni, in particolare quelle del Sud, che presentano una maggiore incidenza. Queste differenze sono in parte attribuibili alle varietà di attività economiche prevalenti e al livello di vigilanza fiscale. Tali dinamiche territoriali pongono sfide specifiche per la politica fiscale e le strategie di controllo.
Nel tentativo di arginare il fenomeno dell’evasione, l’Italia ha implementato diverse misure, tra cui la fatturazione elettronica e il concordato preventivo biennale, che hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre il tax gap relativo all’IVA. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre intensificato le azioni di controllo, inviando milioni di lettere di compliance e effettuando controlli, con risultati significativi in termini di somme recuperate.
Innovazione e PNRRIl
La Legge di Bilancio 2024 e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano i pilastri degli sforzi del governo volti a contrastare l’evasione fiscale mediante l’introduzione di misure specifiche e l’adozione di tecnologie innovative. Sebbene il PNRR abbia fissato l’ambizioso obiettivo di ridurre la propensione all’evasione del 15% rispetto ai livelli del 2019, il cammino è ancora in salita.
Nonostante i progressi, è chiaro che l’evasione fiscale continua a essere un problema complesso per l’Italia, con radici profonde e una molteplicità di fattori che contribuiscono alla sua persistenza. Le strategie del governo per combattere questo fenomeno devono essere sia incisive che adattabili, in grado di rispondere alle mutevoli dinamiche economiche e sociali. Solo attraverso un impegno continuo e coordinato sarà possibile avvicinarsi all’obiettivo di un sistema fiscale più equo e sostenibile.