Il Dow Jones è un indice di Borsa che contempla come misura di riferimento l’andamento di trenta titoli azionari quotati sul mercato di New York (NYSE): tali titoli rappresentano circa un quarto del valore complessivo dei titoli quotati. Viene da sé che il relativo andamento rappresenta quindi uno degli indicatori più attendibili legati alle performance del mercato nella sua totalità.
Vediamo di comprendere di che si tratta e di conoscerne la storia e le relative informazioni che possono rivelarsi utili attraverso questa guida.
Cos’è l’indice Down Jones
Il Dow Jones Industrial Average, meglio noto come Dow Jones, è un indice azionario della Borsa di New York. Se fino a qualche anno fa, rappresentava il più importante fra gli indici, ad oggi è stato surclassato come riferimento per i mercati azionari dall’SP 500 appartenente all’agenzia di rating Standard & Poor’s.
L’indice deve il suo nome a quello che viene considerato il padre dell’analisi tecnica in economia e finanza Charles Dow, fondatore tra le altre cose, del Wall Street Journal e a Edward Jones, statistico finanziario americano.
Il paniere del Dow Jones comprende i prezzi dei 30 titoli azionari principali quotati nella Borsa di Wall Street, senza tuttavia considerare il peso delle varie società coinvolte: la scelta limitata a soli 30 titoli ha purtroppo contribuito a far perdere all’indice Dow Jones molta della sua importanza e la capacità di monitorare adeguatamente l’intero andamento del listino americano che nel corso degli anni si è ampliato notevolmente. Tuttavia nonostante l’inevitabile calo di popolarità il Dow Jones gode ancora di ottima salute: proprio nel 2014 ha stabilito un nuovo massimo superando quota 18.000 in virtù della notevole crescita economica americana.
Il valore del Dow non rappresenta una media aritmetica ponderata né la capitalizzazione di mercato delle sue società componenti, semplicemente la somma del prezzo di una quota di azioni attinta da ciascuna società componente.
Come nasce il Down Jones
L’indice Dow Jones nasce ufficialmente nel 1884 quando Charles Dow compose la sua prima media azionaria: essa comprendeva nove ferrovie e due aziende industriali apparse nella Afternoon Letter del cliente, un bollettino finanziario quotidiano precursore del Wall Street Journal. Il 2 gennaio 1886, il numero di azioni che costituivano quello che è l’attuale Dow Jones Transportation Average scese da 14 a 12, mentre la Central Pacific Railroad e la Central Railroad del New Jersey furono rimosse. Sebbene comprendesse lo stesso numero di titoli, questo primo indice era costituito da solo uno dei dodici industriali originali che alla fine avrebbero dato vita a quello che successivamente si sarebbe rivelato l’indice più famoso di Dow.
Correva il 26 maggio 1896 quando Dow calcolò la sua prima media basandosi interamente su titoli industriali e determinando quello che è ora conosciuto come Dow Jones Industrial Average: tuttavia nessuno dei 12 industriali originali rimane ancora parte dell’indice, in quanto col tempo sono stati sostituiti e soppiantati da multinazionali e aziende nettamente più ampie ed importanti.
Nonostante il Down Jones nel corso degli anni, complici anche le molteplici Guerre Mondiali, le crisi economiche che hanno coinvolto gli Stati Uniti e le relative riprese, abbia subito forti influenze negative, ad oggi rimane uno degli indici più attendibili ed utilizzati per vagliare la situazione borsistica prima di effettuare eventuali investimenti.
Tra gli anni in cui tale indice ha registrato i migliori risultati, compare infatti il 2015 cominciato in modo positivo per l’indice della 30 blue chips e che e alla fine del mese di febbraio, ha toccato nuovi record significativi: il paniere ha infatti beneficiato dell’ottima performance dell’economia anche se tuttavia nonostante un miglioramento del mercato del lavoro, ha comunque subito rallentamenti complice soprattutto il superdollaro, principale freno alle esportazioni. L’indice ha comunque brillantemente superato quota 20.000 il 25 gennaio 2016 stabilendo un vero e proprio record.
Al 30 giugno 2018 le Società che costituiscono il paniere dell’indice Dow Jones sono le seguenti
- 3M
- American Express
- Apple
- Boeing
- Caterpillar
- Chevron Corporation
- Cisco Systems
- Coca-Cola
- DowDuPont
- ExxonMobil
- Goldman Sachs
- Home Depot
- IBM
- Intel
- Johnson & Johnson
- JPMorgan Chase
- McDonald’s
- Merck
- Microsoft
- Nike
- Pfizer
- Procter & Gamble
- The Travelers Companies
- United Technologies Corporation
- UnitedHealth Group
- Verizon Communications
- Visa
- Wal-Mart
- Walgreens Boots Alliance
- Walt Disney
Come calcolare il Dow Jones
Quando si calcola l’indice Dow Jones, la somma dei prezzi di tutti i 30 titoli viene divisa per un divisore detto Dow Divisor. Tale divisore viene regolato nel caso in cui avvengano scissioni di azioni o cambiamenti strutturali simili in modo da assicurare che tali eventi non influiscano sul valore numerico del DJIA. Inizialmente il divisore era costituito dal numero originale di società componenti rendendo il Dow Jones una semplice media aritmetica. Dopo molteplici modifiche ed aggiustamenti, l’attuale divisore è sempre inferiore a uno: questo implica che l’indice sia maggiore della somma dei prezzi dei singoli componenti.
L’indice Dow Jones ad oggi resta uno dei maggiori indicatori economici utili quando si parla di mercato azionario. Sicuramente da prendere in seria considerazione nel momento stesso in cui è necessario investire in quote azionarie in grado di garantire un sicuro rendimento.
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