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I destinatari del sussidio di disoccupazione sono lavoratori dipendenti, ma compresi in questa categoria anche gli apprendisti e i soci di cooperativa. Quelli esclusi, invece, sono i i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli.
Per capire quali sono i requisiti ben precisi che richiede il sostegno della nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, sarà utile seguire questa guida che spiega passo per passo i vari criteri. Non basta conoscere cos’è la NASpI per sapere di cosa si tratta, questo è chiaro. Ci sono numerosi elementi che rendono piuttosto semplice capire se un soggetto rientra in questo sussidio oppure se ne è escluso.
La disoccupazione è la condizione di mancanza di lavoro per una persona in età da lavoro che lo cerchi attivamente. La persona in questione può essere disoccupata, ossia ha recentemente perso il suo impiego, o inoccupata, ovvero sta cercando la prima occupazione. Quanto dura la disoccupazione ordinaria? Nella maggior parte dei casi, è di breve durata e viene definita “frizionale”. Tuttavia, se si estende nel lungo periodo, viene chiamata disoccupazione “strutturale”. Ma quali sono i requisiti per la disoccupazione?
Vediamo di seguito i requisiti principali per poter accedere all’assegno di disoccupazione NASpI. Ricordiamo che i tre criteri principali sono: disoccupazione, contributivo e lavorativo.
Per poter acceder al sussidio di disoccupazione dobbiamo soddisfare questi tre criteri:
Uno degli elementi poco chiari quando si tratta della disoccupazione NASpI è il calcolo dell’assegno mensile. L’importo della disoccupazione ordinaria dipende da ogni singolo caso, anche se i criteri sono universali.
Per essere sicuri di calcolare nel modo corretto ciò che ci spetta è necessario avere sotto mano l’estratto conto previdenziale che, se ne siamo sprovvisti, è facilmente reperibile sul sito ufficiale dell’INPS.
Si dovranno poi sommare le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali ricevute negli ultimi 4 anni e dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato ottenuto dovrà poi essere moltiplicato per il coefficiente 4,33.
Se da questo calcolo la retribuzione mensile è pari o inferiore a 1.221,44 euro (minimale mensile fissato dall’INPS) allora l’importo del sussidio di disoccupazione sarà pari al 75% della retribuzione stessa. Se invece l’importo è superiore a questa cifra (1.221,44 euro) al 75% viene aggiunto il 25% risultante dalla differenza tra le retribuzione mensile e il suddetto importo.
L’importo massimo della disoccupazione NASpI non può superare i 1.328,76 euro al mese.
Dopo aver capito bene di cosa si tratta, i suoi requisiti e gli estremi utili per il calcolo preciso, è importante sapere quanto dura la NASpI.
La cosa più utile da sapere è che la durata del sussidio di disoccupazione varia in base alla singola storia professionale e contributiva del lavoratore. In linea di massima viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi.
Tuttavia l’indennità non resta invariata, ma a partire dal 91esimo giorno (cioè dal primo giorno del quarto mese di fruizione) l’importo che spetta al lavoratore si riduce del 3% al mese.
I soldi che spettano al soggetto arrivano in base a quando è stata presentata la domanda, non essendoci un vero e proprio calendario di scadenza da rispettare. C’è anche da dire che i tempi variano da caso e caso e da sede e sede, non esiste un criterio valido per tutti. L’unica cosa certa è che si deve attendere almeno un mese dalla presentazione della domanda che deve essere compilata in ogni sua riga con attenzione certosina. Pena: l’esclusione dal sussidio.
Come in molti casi anche in quello del sussidio di disoccupazione NASpI sono previste alcune eccezioni che permettono a determinati soggetti di rientrare nel caso e ricevere così sostegno economico mensile. Con la Circolare INPS 174 del 2017 l’Istituto ha chiarito molti aspetti di non facile comprensione soprattutto per chi non è esperto del settore. Principalmente ha chiarito quali casi prevedono compatibilità e cumulabilità con la NASpI:
Ci sono anche altri casi eccezionali in cui è possibile percepire la NASpI pur non essendo totalmente disoccupati e ricevendo altri sussidi di diversa natura. Precisamente si tratta dei casi di: borse di studio, stage, tirocini e attività sportiva dilettantistica.
L’indennità di disoccupazione è inoltre compatibile e cumulabile per i seguenti soggetti: gli scritti ad albi professionali e liberi professionisti, i possessori di Partita Iva e chi svolge attività in ambito societario, funzioni di Amministratore, Consigliere e Sindaco.
Anche il lavoratore con contratto di lavoro part time ha diritto alla disoccupazione. In questo caso però per il calcolo è indispensabile utilizzare un metodo diverso che prevede di tenere il conto della percentuale di part-time e del minimale contributivo. Da questo calcolo si potrà conoscere precisamente quanto spetta a questa tipologia di contribuente. Per i lavoratori con due o più contratti part-time che perdono involontariamente uno dei lavori inoltre vige la regola della cumulabilità.
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