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Descalzi: l’Africa rappresenta un’importante alternativa energetica alla Russia

L’Africa sta emergendo come un attore chiave nel panorama energetico globale, specialmente in seguito alla crisi causata dal conflitto tra Russia e Ucraina. Questa regione, tradizionalmente vista come un secondo polo di approvvigionamento per aziende come Eni, sta assumendo un ruolo sempre più strategico per la produzione di energia, non solo per il gas ma anche per altre fonti. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha sottolineato l’importanza dell’Africa come alleato nel contesto mediterraneo, evidenziando la necessità di supportare il continente, che sta affrontando sfide legate alla crescente domanda energetica dovuta alla sua demografia in espansione.

Il ruolo strategico dell’africa per eni

Eni ha storicamente investito in Africa, dedicando circa il 50% delle proprie risorse e investimenti a questa area. Descalzi ha dichiarato che l’azienda ha consolidato una forte presenza nel Nordafrica, ma non ha trascurato le opportunità a sud del Sahara. La crisi energetica ha reso evidente quanto sia vitale questo impegno. Quando l’Italia ha avuto necessità di gas, Eni ha potuto contare sulla disponibilità dei partner africani, dimostrando quanto sia profondo il legame tra le due parti. Tuttavia, Descalzi ha avvertito che la priorità per i paesi africani sarà sempre rivolta al proprio sviluppo industriale e demografico, implicando un aumento della richiesta di energia.

Sviluppo delle energie rinnovabili

Il CEO di Eni ha evidenziato l’importanza di sviluppare fonti di energia rinnovabili in Africa, nonostante le difficoltà ambientali che caratterizzano la regione subsahariana. Le condizioni climatiche, come le stagioni delle piogge, possono rappresentare ostacoli significativi per l’installazione di pannelli solari. Tuttavia, Descalzi ha affermato che è fondamentale investire in energie rinnovabili, con l’obiettivo di integrare queste tecnologie nei sistemi energetici locali. Le rinnovabili “on grid” stanno iniziando a prendere piede, ma è necessario un impegno costante per garantire la loro diffusione.

Le biomasse come fonte energetica

Un altro aspetto da considerare è l’uso delle biomasse, che rappresentano attualmente una delle principali fonti di energia in Africa. Tuttavia, l’uso domestico di queste risorse avviene spesso in modo rudimentale, causando gravi danni alla salute pubblica. Paesi come Kenya, Costa d’Avorio e Ruanda, con agricolture ben sviluppate, potrebbero trarre vantaggio dallo sviluppo sostenibile di queste risorse. Eni ha fissato l’obiettivo di produrre circa un milione di tonnellate di olio vegetale all’anno, che potrebbe coprire tra il 20% e il 35% delle necessità aziendali, contribuendo anche a creare posti di lavoro. Attualmente, Eni ha già raggiunto una produzione di 120.000 tonnellate di olio vegetale e ha avviato progetti di bio raffinerie che hanno generato quasi 100.000 posti di lavoro, coinvolgendo agricoltori locali e nuovi operatori specializzati nel settore.

Il panorama energetico africano è in evoluzione, e le aziende come Eni stanno giocando un ruolo cruciale nel plasmare il futuro di questa regione, affrontando le sfide e le opportunità che si presentano.

Lorenzo Zucchetti

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