Il Decreto Ristori bis è il nuovo provvedimento del Governo con lo scopo di aiutare i cittadini messi in scacco dalle chiusure dovute alla seconda ondata di contagi. Anche se non esiste ancora un testo ufficiale, secondo quanto anticipato dal Premier Conte e dal Ministro Gualtieri, la manovra dovrebbe valere quasi 3 miliardi di euro. In ogni caso tutte le misure previste dal Decreto Ristori bis prevedono compensazioni e bilanciamenti per alleviare gli effetti delle nuove restrizioni.
Ma tra le misure più importanti troviamo l’estensione dei contributi a fondo perduto, il rinnovo dei congedi e un uovo bonus babysitter. Inoltre sarà proposto nuovamente il bonus affitti e la sospensione dei pagamenti Iva, per tutte le attività colpite dalla chiusura o in zona rossa. Vediamo quindi di capire quali sono e cosa comprendono tutte le misure presenti nel Decreto Ristori bis.
Come abbiamo anticipato, le misure previste nel Decreto Ristori bis, vanno in aiuto di tutte le attività interessate dalle chiusure o dalle restrizioni del DPCM di novembre. Tuttavia bisogna ricordare che, proprio come le restrizioni, anche gli aiuti si adatteranno alle condizioni sanitarie di Regioni e territori.
Ovviamente però le misure d’impatto maggiore riguardano le zone rosse, ma anche il potenziamento dei sistemi sanitari. Infatti sono previste assunzioni per a tempo determinato per 100 tra medici e infermieri militari e 300 sanitari per l’INAIL. C’è poi da aggiungere che il nuovo Decreto aumenta i destinatari dei contributi a fondo perduto, incorporando anche le imprese escluse dalla prima manovra.
Saranno poi riproposte misure quali bonus affitti, sospensione dei versamenti Iva e INPS, ma anche il rinnovo di congedi retribuiti e bonus babysitter. Inoltre, per aiutare le Regioni che potrebbero diventare zona rossa, è stato istituito un fondo per i nuovi contributi. Infine nel Decreto Ristori bis, sono previsti contributi diretti esclusivamente all’agricoltura, pesca e terzo settore.
La principale manovra introdotta con il Decreto Ristori bis riguarda i contributi a fondo perduto, che saranno rivolti anche a quelle attività tagliate fuori dal primo Decreto. Mentre, le imprese che già hanno ricevuto il contributo, c’è la possibilità di richiedere un aumento del 50% in caso di ulteriori restrizioni. Ma i contributi a fondo perduto non finiscono qui poiché alcuni aiuti sono destinati a precise attività, ovvero quelle situate in zona rossa e che hanno a che fare con situazioni molto gravi.
Per quanto riguarda le procedure di accredito, faranno fede le stesse utilizzate dall’Agenzia delle Entrate per il Decreto Rilancio e il primo Decreto Ristori. In ogni caso però l’importo è variabile e cambia a seconda del settore dell’attività, ma passa dal 150% al 200% per coloro che si trovano in zona rossa o arancione, come:
Ma tra gli esercenti compresi da questa manovra possiamo trovare anche negozi di abbigliamento, ambulanti, centri estetici e quelli che trattano servizi per animali o persone.
Il Consiglio dei Ministri, varando il Decreto Ristori bis, ha esteso alle stesse attività che riceveranno i contributi a fondo perduto anche il bonus affitti. Infatti per tutte le attività che si trovano in zona rossa potranno richiedere un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile per cui pagano l’affitto. Oltre a questa misura viene poi riconfermato il credito d’imposta al 60% del canone di locazione, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Inoltre tutte le attività presenti nell’elenco dei nuovi codici ATECO, e quelle in zona rossa, avranno diritto alla cancellazione della seconda rata IMU. La misura però vale solo se gli esercenti sono proprietari degli immobili in cui si svolge l’attività.
Il Decreto Ristori bis comprende anche la sospensione dei versamenti Iva e i contributi INPS. Infatti per gli esercenti che possiedono attività chiuse dal DPCM di novembre è stabilita la sospensione delle ritenute e dei pagamenti Iva, ma solo per il mese di novembre. Tuttavia, data la grave situazione, ci sarà tempo per i versamenti fino a metà marzo del prossimo anno.
Invece, per quanto riguarda i contributi INPS è necessario fare riferimento alle attività interessate dal Decreto Ristori, ma anche in questo caso la misura si modulerà in base alle condizioni sanitarie della zona di riferimento. In ogni caso però, per tutte le attività delle zone gialle la sospensione dei contributi INPS durerà per il mese di novembre, mentre per quelle in zone arancioni e rosse, la manovra è estesa anche per il mese successivo.
Un’altra manovra presente nel Decreto Ristori bis è i rinnovo del bonus babysitter, dovuto alla chiusura delle scuole nelle zone più a rischio. Nello specifico, all’interno delle Regioni marcate come zone rosse, sarà possibile chiedere un assegno di 1.000 euro se i genitori non possono lavorare in modalità agile.
Inoltre, proprio come durante la prima emergenza, a tutti i lavoratori dipendenti sono concessi dei congedi straordinari, che prevedono anche un’indennità pari al 50% dello stipendio mensile. Infine, analogamente al primo Decreto, anche le famiglie con disabili a carico e senza limiti di età, potranno fare affidamento sull’agevolazione, se le strutture scolastiche dovessero chiudere.
Infine vediamo di capire quali sono le manovre del Decreto Ristori bis relative a terzo settore, agricoltura e settore ittico. Nelle specifico, per il terzo settore, il Governo ha previsto un fondo straordinario per aiutare chi si occupa di:
La scelta è dovuta al fatto che le attività sopra elencate sono escluse dai contributi a fondo perduto e dalle manovre del primo Decreto. Ciononostante sono state studiate delle misure anche per intervenire sulla situazione dei settori agricolo, ittico e dell’acquacoltura. In particolare possiamo dire che le imprese interessate sono le stesso già comprese dalla prima manovra e che, più in generale, appartengono ai settori di cui abbiamo parlato.
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