News

Corte Ue, bloccate le norme Iva che limitano le rettifiche

Secondo quanto stabilito, le norme nazionali in materia di Iva sono illegittime, perché rendono troppo difficoltosa la rettifica e la richiesta di rimborso.

La Corte Ue si è finalmente pronunciata in materia di Iva, facendo emergere l’illegittimità delle norme nazionali. Queste infatti impediscono, o quantomeno rendono molto difficoltosa, la possibilità di chiedere il rimborso di un’imposta erroneamente addebitata in fattura.

Inoltre le norme sarebbero contrarie alle direttive europee e ai principi di neutralità fiscale, effettività e proporzionalità, fondamentali all’interno dell’Unione. Vediamo quindi di analizzare la decisione della Corte Ue sull’Iva, anche rispetto all’ordinamento italiano.

Corte Ue: la decisione sull’Iva

Il primo punto su cui si appoggia la decisione della Corte Ue sull’Iva è, come abbiamo già anticipato, il principio di neutralità dell’imposta. Questa regola mira a non incidere troppo negativamente con l’Iva sul soggetto passivo, nell’ambito dello svolgimento delle proprie attività economiche. In pratica, quando un soggetto:

  • si accorge in tempo utile dell’imposta erroneamente addebitata
  • non c’è il rischio di perdere gettito fiscale

E’ possibile chiedere la rettifica, e quindi il rimborso dell’imposta stessa. Inoltre gli altri Stati membri non potranno utilizzare questa situazione come elemento valutativo.

Fonte foto: https://www.pexels.com/en/search?q=taxes

Per quanto riguarda il principio di effettività la Corte Ue ha bollato come illegittime tutte le normative, o le prassi nazionali, che in qualche modo precludono la possibilità di rimborso ad un soggetto. Tuttavia è stato sottolineato come sia necessario imporre un limite di tempo entro il quale può essere inoltrata la richiesta.

Perciò quando un soggetto passivo, dopo la scadenza dei termini per ricorrere, viene a conoscenza di elementi per i quali può richiedere una detrazione, potrà sempre farlo purché avvenga nei termini della normativa nazionale.

In conclusione la Corte Ue ha stabilito che, se da un lato gli Stati membri hanno il dovere di imporre sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi formali, dall’altro queste non devono pregiudicare i principi che regolano il meccanismo dell’Iva.

L’ordinamento italiano

Per quanto riguarda la normativa italiana che regola le rettifiche e i rimborsi dell’Iva, possiamo dire che i termini per fare ricorso sono molto più estesi rispetto a quelli di altri paesi. Ciononostante è sempre necessario il rispetto dei limiti perentori, anche perché alla loro scadenza sarà possibile affidarsi solamente all’autotutela.

Questa soluzione però rimane un potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria e per questo poca adatta ad assicurare un’applicazione uniforme ai principi dell’Unione Europea.

Fonte foto: https://www.pexels.com/en/search?q=taxes

Davide Marroccoli

Recent Posts

“2000 euro in più”, arriva il Bonus dei sogni: così la tua busta paga brillerà come non mai

Se sei un lavoratore dipendente, non puoi non leggere questa notizia che stiamo per darti…

2 ore ago

Mutuo alle stelle? C’è un modo per pagare meno tasse e che conoscono in pochi

Il tuo mutuo ha raggiunto livelli inspiegabili? Così paghi meno tasse e non arrivi con…

5 ore ago

Buono Postale al 7%, mai visti interessi così: ottieni un capitale enorme senza sforzi

In questi ultimi tempi si sta molto parlando dei Buoni Fruttiferi postali e di quanto…

8 ore ago

Nuovo bonus ai giovani, vale 500 euro: ecco come funziona e quando scade

Scopri il nuovo bonus per i più giovani che vale 500 euro: chi lo può…

11 ore ago

250 euro in pagamento dall’INPS: affrettati, questo beneficio ti spetta e non lo sai

Bisogna sempre fare attenzione ai pagamenti che vengono accreditati sui nostri conti correnti o sulle…

14 ore ago

Se condividi queste 3 informazioni del tuo conto corrente è finita: rischi di perdere tutto

Proteggi il tuo conto corrente: non dare mai queste tre informazioni preziose o perdi tutto…

15 ore ago