Le economie di Europa e Nord America si trovano attualmente a fronteggiare una serie di segnali contrastanti. In Germania, il 15 gennaio 2025, la Corte Costituzionale ha dato il via libera a piani di indebitamento più elevati per incentivare gli investimenti pubblici. Inoltre, un recente accordo prevede l’esenzione dal freno al debito per le spese legate alla difesa che superano l’1% del PIL. Nonostante la produzione industriale tedesca abbia mostrato un incremento a gennaio, le esportazioni sono in calo, rivelando le difficoltà del commercio internazionale. La Bundesbank ha avvisato che la Germania potrebbe avvicinarsi a una recessione a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti, mentre l’Istituto per la Ricerca Economica (IfW) ha rivisto al rialzo le stime del PIL per il 2026, grazie a previsioni di maggiore spesa pubblica.
In Italia, il 10 gennaio 2025, la produzione industriale ha registrato un rimbalzo, sebbene il settore resti vulnerabile. L’aumento dei costi energetici ha portato a un incremento dei prezzi alla produzione del 4,4%. L’ISTAT ha segnalato un miglioramento nel mercato del lavoro, con un tasso di occupazione che nel 2024 è salito al 62,2% e una disoccupazione in calo al 6,2%. Anche la situazione in Francia e Spagna appare sotto controllo per quanto riguarda l’inflazione: in Francia, il dato di febbraio si è attestato allo 0,9% su base annua, mentre in Spagna l’inflazione armonizzata dell’UE è rimasta stabile al 2,9%.
Nel Regno Unito, l’economia ha mostrato segnali di crescita, nonostante una battuta d’arresto a gennaio. Le vendite al dettaglio di febbraio sono aumentate, spinte dal settore alimentare, indicando una domanda interna ancora robusta. Dall’altra parte dell’Atlantico, negli Stati Uniti, il sentiment dei consumatori ha subito un netto peggioramento a marzo, mentre le aspettative di inflazione sono in aumento. I prezzi alla produzione sono rimasti fermi a febbraio, suggerendo un rallentamento della pressione inflazionistica. La Federal Reserve ha adottato un atteggiamento attendista, mentre la Banca del Canada ha già ridotto i tassi d’interesse per contrastare gli effetti negativi dei dazi commerciali, mantenendo una certa cautela sulle future decisioni.
Nell’Eurozona, la produzione industriale ha superato le aspettative a gennaio, segnalando una ripresa più rapida del previsto, anche se permangono rischi legati alle tensioni commerciali globali e all’inflazione. Nei mercati finanziari, si notano andamenti contrastanti: l’S&P 500 ha registrato una flessione del -5,87% dall’inizio dell’anno, mentre il Nasdaq 100 ha subito un calo più marcato del -8,36%. In controtendenza, il FTSE MIB ha segnato una crescita del +11,56%, evidenziando la solidità del mercato italiano, mentre l’MSCI World ha registrato un rialzo del 2,63%, dimostrando una resilienza relativa nei mercati internazionali.
Nel settore delle materie prime, l’oro si conferma un bene rifugio, con un forte aumento del +13,87% dall’inizio dell’anno, mentre il petrolio ha subito una flessione del -7,77%, riflettendo le preoccupazioni sulla domanda globale. Sul mercato valutario, il cross euro-dollaro ha registrato un incremento del +4,82%, segnalando un rafforzamento della moneta unica nei confronti del dollaro statunitense.
Guardando avanti, le decisioni di politica monetaria e fiscale saranno fondamentali per determinare l’andamento dei mercati nei prossimi mesi. La Banca Centrale Europea (BCE) sembra orientata a mantenere i tassi invariati ad aprile, con il governatore Holzmann che ha espresso preoccupazione per i rischi inflazionistici. Gli investitori continueranno a monitorare attentamente le dinamiche commerciali e le risposte delle banche centrali per orientare le proprie strategie.
Il Canale 12 offre un'informazione completa con rassegne stampa, telegiornali e programmi culturali, garantendo analisi…
Il Teatro dei Sozofili di Modigliana ospita il 6 aprile 2025 la Tornata di primavera…
Il sindaco di Napoli e il ministro dell'Interno discutono le conseguenze del terremoto, evidenziando l'importanza…
L'introduzione di dazi statunitensi preoccupa l'economia italiana, con impatti potenzialmente significativi su export, piccole e…
Maurizio Casasco di Forza Italia esprime preoccupazione per la gestione del Ministero dell'Economia, sottolineando l'importanza…
L'evento del 15 maggio 2025 a Milano esplora le sfide e opportunità economiche dell'Europa nel…