La Casa Bianca ha deciso di rivedere il proprio approccio riguardante le nuove tariffe che entreranno in vigore il 2 aprile 2025. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal e da Bloomberg, l’amministrazione statunitense potrebbe escludere, almeno inizialmente, alcuni settori specifici come automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori dall’applicazione di dazi. Tuttavia, i dazi reciproci saranno comunque attivi a partire dalla stessa data. Il segretario al tesoro, Scott Bessent, ha dichiarato la scorsa settimana che l’attenzione dell’amministrazione si concentra sull’imposizione di tariffe a circa il 15% delle nazioni che presentano squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, un gruppo definito “dirty 15”.
Il Wall Street Journal ha rivelato che tra i Paesi che potrebbero subire un impatto significativo dai nuovi dazi statunitensi c’è anche la Russia. Sebbene l’amministrazione americana non abbia fornito un elenco specifico delle nazioni a rischio di tariffe più elevate, si prevede che quelle colpite siano le stesse menzionate dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti in una comunicazione del Federal Register del mese scorso. Tra queste nazioni figurano Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia e Vietnam. Queste misure si inseriscono nel contesto di una strategia più ampia per riequilibrare le relazioni commerciali degli Stati Uniti con il resto del mondo.
Nelle ultime ore, il primo ministro britannico Keir Starmer ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Donald Trump, durante il quale ha discusso dei progressi compiuti nell’ambito dell’accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti. Secondo quanto comunicato da Downing Street, i due leader hanno avuto una breve conversazione per aggiornarsi sui risultati ottenuti riguardo all’accordo di prosperità economica. Questo incontro rappresenta un passo importante per rafforzare le relazioni commerciali tra i due Paesi, soprattutto in un contesto globale in continua evoluzione.
Oggi, Donald Trump ha comunicato su Truth l’introduzione di una “tariffa secondaria” sui prodotti petroliferi e gasiferi provenienti da Caracas. Questa misura prevede che qualsiasi nazione che acquisti petrolio e/o gas dal Venezuela dovrà versare una tariffa del 25% agli Stati Uniti su qualsiasi commercio effettuato. Il presidente ha giustificato questa decisione con diverse motivazioni, tra cui l’accusa che il Venezuela abbia inviato negli Stati Uniti, in modo intenzionale e ingannevole, decine di migliaia di criminali, tra cui assassini e individui violenti. Trump ha citato specificamente il gruppo Tren de Aragua, designato come “Organizzazione terroristica straniera”. Ha anche affermato che il Venezuela ha mostrato un atteggiamento ostile verso gli Stati Uniti e i valori di libertà che il Paese rappresenta. La tariffa entrerà in vigore il 2 aprile, una data che Trump ha definito “giorno della liberazione in America“, utilizzando il suo messaggio su Truth anche come notifica per le agenzie governative americane coinvolte.
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