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Currency Future, cosa significa e di cosa si tratta

Quando si parla di currency future si intende uno strumento derivato facente parte dei future e che identifica il proprio sottostante in una valuta. Il termine “future” indica infatti un tipo di contratto legato alla compravendita, in questo caso di valuta, che assume effettiva validità in una data successiva alla stipula del contratto stesso.

Cerchiamo dunque di comprendere cosa significa currency future, di cosa si tratta e a cosa serve questa particolare tipologia di strumento finanziario.

Cos’è il currency future

Quando si parla di currency future viene preso in esame un contratto derivato simmetrico, il quale dichiara esplicitamente l’impegno a adempiere una data obbligazione ad una specifica scadenza assunto da due controparti. In questo caso, il contratto si conclude mediante la consegna o il ritiro della valuta sottostante o mediante la negoziazione di un’altra tipologia di contratto, in questo caso prima della sua scadenza.

I currency futures possono quindi essere definiti particolari contratti standardizzati e costituiti dalla definizione puntuale e omologa dello strumento sottostante in oggetto detto underlying, della relativa quantità, della data di scadenza e delle modalità di negoziazione stabilite precedentemente quali meccanismi con cui viene sancito il prezzo, limiti nella contrattazione o negoziazione, quantità di lotti minima.

Banalmente quindi, quando si parla di currency future, le parti coinvolte si obbligano a cedere o a ricevere una quantità di valuta specifica secondo un tasso di cambio prefissato, secondo una data certa. Come già ribadito in questo caso l’oggetto della negoziazione è rappresentato appunto dalla valuta.

E’ opportuno ricordate inoltre che anche il currency future assume le medesime caratteristiche a livello contrattuale dei classici future, ovvero contratti a termine standardizzati in grado di essere negoziati facilmente all’interno della Borsa Valori. Pertanto, anche per il currency futures saranno applicate le medesime norme che regolamentano il marking to market, ovvero il calcolo giornaliero di quelli che sono stati profitti e perdite relative alle posizioni aperte dagli operatori su strumenti derivati.

Fonte Immagini: https://www.pexels.com/photo/house-money-capitalism-fortune-12619/

A cosa serve il currency future

Il currency future viene spesso impiegato al fine di hedging o di speculazione: questo significa che un’azienda che ad esempio possieda posizioni valutarie cosiddette “soggette a rischio” hanno la facoltà di sfruttare i contratti currency future per compensarle mediante posizioni contrarie in questo caso “a termine

Le strategie di copertura solitamente adottate possono dunque suddividersi in:

  • Short hedging: ovvero la vendita di futures a fronte di acquisti a termine;
  • Long hedging: ovvero l’acquisto di contratti futures a fronte di vendite immediate con regolamento differito.

Nel caso di una Società dedicata all’Export ad esempio si adotterà l’azione long hedging mentre in caso di Import al contrario un’azione di short hedging.

Il currency future viene utilizzato anche a scopo speculativo: tra le principali motivazioni in questo caso compare quella che viene definita “leva finanziaria” o leverage, la capacità cioè offerta dagli stessi future e tipica degli strumenti derivati, di muovere somme di denaro particolarmente elevate impiegando tuttavia solo una minima parte di capitale.

Questo poiché ogni qualvolta viene aperta una posizione in currency future entrambe le controparti non sono obbligate a versare l’intero controvalore del contratto, ma risulta invece sufficiente depositare una minima parte del capitale a titolo di garanzia. Tale meccanismo offre quindi l’opportunità di ricavare successivamente guadagni proporzionali al valore nominale del future, senza che risulti necessario possedere risorse valutarie ed economiche in misura equivalente. Viene da sé tuttavia che in questo caso, anche eventuali perdite risulteranno proporzionate al valore del contratto derivato stesso.

Al currency future si contrappone poi la currency option ovvero un ulteriore strumento derivato in grado, previa il pagamento di un premio, di fornire all’acquirente il diritto di acquistare o vendere in una data prefissata o entro la stessa, una specifica quantità di valuta ad un prezzo stabilito in fase di sottoscrizione. Concludendo è opportuno ricordare che è sempre basilare valutare la propria posizione economia e finanziaria per poi scegliere il tipo di contratto derivato più adatto ai propri investimenti.

Fonte immagini: https://www.pexels.com/photo/house-money-capitalism-fortune-12619/

Redazione

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