Analisi di mercato e strategie di investimento su smartphone - www.economiafinanzaonline.it
La ragione di questa esplosione è fondamentalmente legata alla facilità con cui adesso è possibile investire nei mercati finanziari, accedendo a piattaforme digitali direttamente dalla propria abitazione ed in maniera sempre più semplice ed intuitiva. Questo fattore ha sicuramente contribuito a rendere il trading online sempre più popolare in Italia, aumentando il numero di trader.
Nonostante non sia facile determinare l’effettivo numero di trader online in Italia, specie perché non esistono dati ufficiali centralizzati, è indubbio che l’andamento abbia subito una crescita in positivo nel tempo e, sembrerebbe che, questa tendenza continuerà anche in futuro. Diverse ricerche e studi di settore effettuate dagli analisti di Tradingmania.it, sito web specializzato nel trading online, sono riusciti a dare una traccia rispetto a quello che è l’attuale quadro generale della situazione.
Da queste analisi si evince che nel 2019, ben 2,2 milioni di italiani gestivano autonomamente il proprio portafoglio di investimenti online. Inoltre, stando alle informazioni riportate da Truenumbers.it, sappiamo che tra questi, 215.000 traders operavano con una frequenza settimanale. Sempre in quell’anno, stando alle dichiarazioni riportate da ilsole24ore.com, il numero di broker online autorizzati dalla Consob e attivi in Italia è aumentato dell’83%, passando da 132 nel 2018 a 242 nel 2019.
Con l’arrivo della pandemia, nel 2020, è stato registrato un importante incremento del trading online. Infatti, il numero di trader attivi si è alzato del 40%, passando da circa 3,6 milioni a 5 milioni. Anche durante i successivi anni, la crescita non si è arrestata, raggiungendo un incremento del 25%. Infatti, stando a quanto dichiarato da wallstreetitalia.com, sappiamo che il numero di trader attivi tra il 2021 e il 2022 ha raggiunto i 6,3 milioni, mentre, se consideriamo anche gli intermediari non autorizzati, la cifra complessiva va quasi oltre gli 8,2 milioni.
Nel 2023, le stime arrivano ad oltre i 10 milioni di trader attivi, con un aumento dell’interesse soprattutto verso il settore delle criptovalute e degli asset digitali. Si pensa che, ad aumentare l’interesse verso questo mercato, vi sia stata l’adozione della tecnologia blockchain ed il maggiore utilizzo di strumenti di trading automatizzati. Inoltre, sempre durante quell’anno, il tasso di penetrazione dei servizi di online banking tra i consumatori italiani ha superato il 50%.
Anche il 2024 è stato un anno significativo per il settore. Infatti, sono stati aperti 26.000 nuovi conti durante l’anno, dato che mette in risalto la crescita significativa nella base clienti. Uno dei principali broker online italiani, Directa SIM, ha mostrato risultati da record durante la prima metà dell’anno, mostrando numerosi segnali positivi rispetto alla possibilità di una continua espansione del trading online nel paese. Secondo le previsioni fatte da reply.com, ci si aspetta che nel 2028, il tasso raggiungerà il 70%, anche per via della crescente adozione dei servizi finanziari digitali.
Considerando questa tendenza in salita, è naturale chiederci cosa abbia influenzato la crescita del numero di trader online. Sicuramente non esiste una risposta unica, dato che l’evoluzione è stata determinata dalla combinazione di diversi fattori. Tra questi, un ruolo chiave, è stato sicuramente rivestito dallo sviluppo digitale. Infatti, la diffusione delle risorse tecnologiche ha reso più semplice l’accesso alle piattaforme di trading online.
Un altro elemento fondamentale è legato al crescente interesse verso l’educazione finanziaria. Sempre più italiani, infatti, sono interessati ad ampliare le proprie conoscenze sul mondo della finanza, decidendo di frequentare corsi e webinar, ricchi di contenuti divulgativi dedicati al settore.
Altro fattore determinante, è stato quello di aver reso le piattaforme per fare trading accessibili. Infatti, Broker come eToro, Plus500 e XTB sono tra le più utilizzate, proprio perché capaci di offrire strumenti user-friendly per gli investitori retail. Una spinta verso il settore è derivata anche dal periodo di lockdown. Il cosiddetto “effetto pandemia” ha spinto un ampio gruppo di persone alla ricerca di fonti di guadagno alternative, come appunto il trading online.
Anche un ampio utilizzo dei social da parte del mondo della finanza ha contribuito a far conoscere il settore ad un pubblico sempre più mainstream. Ecco che, grazie alla condivisione di esperienze e strategie da parte di esperti su piattaforme come YouTube e TikTok, l’influenza da parte dei social media ha avuto un contributo non indifferente nella divulgazione.
In ultimo, ma non per importanza, vi è da considerare la notevole espansione dei mercati emergenti, come ad esempio quello delle criptovalute, che è riuscito ad attirare un numero crescente di investitori retail, sempre più attratti dalle nuove opportunità di guadagno legate al profitto dalle fluttuazioni di prezzo.
Definite le ragioni che hanno portato il trading online ad essere così popolare, quello che ci si chiede è se esiste un modo per capire chi sono i trader italiani. Secondo alcune ricerche, condotte allo scopo di realizzare un identikit dell’investitore tipo, possiamo dire che generalmente si tratta di un gruppo di persone, in una fascia d’età compresa tra i 25 e i 45 anni, che gode di un livello di istruzione elevato. Infatti, circa il 23% dei trader italiani ha conseguito una laurea, percentuale che supera la media della popolazione.
Dallo studio si evince, inoltre, che gli strumenti preferiti da una buona parte dei trader italiani sono quelli che consentono loro di operare su Forex, azioni e criptovalute. Si evidenzia anche un sempre più maggiore interesse verso le opzioni e gli ETF. Inoltre, si distinguono per la propria indole caparbia, visto che, nonostante il 90% dei trader perda denaro nei primi due anni, molti degli investitori continuano a operare al fine di migliorare le proprie competenze.
Sappiamo, infatti, che il trading online non è privo di rischi e che, stando a quanto dichiarato da okforex.it, solo l’1,6% dei trader riesce a ottenere profitti netti costanti. Il successo è, dunque, accompagnato da delle perdite economiche. Il 77% degli utenti su Plus500 e il 51% su eToro, infatti, registrano perdite. Inoltre, dal momento che molti trader, specie i principianti, che preferiscono operare su asset altamente volatili come le criptovalute, sono ancora più facilmente soggetti al rischio di perdite elevate e, talvolta, possono anche sviluppare una dipendenza, con un impatto negativo sulla loro salute mentale e finanziaria.
Purtroppo, la popolarità ottenuta dal trading in italia, ha comportato anche la nascita di broker non regolamentati, che ha messo a rischio i risparmi degli investitori a causa del notevole aumento di truffe finanziarie. Tuttavia, esiste un modo per fare trading in sicurezza, affidandosi ad enti affidabili. In questo caso, la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) svolge un ruolo cruciale nella regolamentazione del trading online in Italia.
Solo qualche anno fa, visto anche l’interesse crescente del pubblico, la CONSOB ha intensificato i controlli, introducendo nuove normative per proteggere gli investitori retail. Tra queste manovre, vi è l’obbligo di trasparenza, limiti alle leve finanziarie e campagne di sensibilizzazione sui rischi del trading.
Oltre a ciò, anche l’ESMA, l’ente regolatore europeo, ha introdotto nuove restrizioni sulle opzioni binarie e sulle alte leve finanziarie per proteggere i piccoli investitori dai rischi di perdita troppo elevati.
Sulla base di questo scenario, è facile affermare come le prospettive future del trading online in Italia siano positive. Si pensa, infatti, che entro il 2028 si vivrà un’ulteriore crescita degli utenti digitali e che il 70% degli italiani utilizzerà servizi bancari e finanziari online. Inoltre, le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, potrebbero essere utilizzate allo scopo di migliorare le strategie di trading automatizzato.
Se le previsioni saranno davvero confermate, è molto probabile che la CONSOB e altri enti, vedendo un sempre maggiore numero di persone coinvolte, potrebbero implementare nuove misure per garantire una maggiore sicurezza agli investitori. Anche l’aumento delle criptovalute, che, come sappiamo, è sempre più in crescita, potrebbe spingere una buona parte degli investitori italiani ad operare su asset digitali, incentivati anche da nuovi prodotti finanziari, come i futures e gli ETF su Bitcoin autorizzati dalla SEC. Si pensa, infatti, che questi strumenti digitali potranno coinvolgere un numero sempre maggiore di trader.
Infine, il crescente interesse verso la finanza sostenibile, potrebbe spingere sempre più trader a fare investimenti verso aziende e strumenti finanziari ESG (Environmental, Social, Governance), contribuendo allo sviluppo di un trading più etico e responsabile.
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