Direttore: Alessandro Plateroti

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è un’organizzazione internazionale di studi economici per gli Stati membri, aventi in comune un’economia di mercato. Scopriamo cos’è e come funziona.

L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia definita con l’acronimo OCSE è nota altresì in inglese come Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) e in Francia come Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE).

Questo organismo internazionale per lo sviluppo economico è una sorta di assemblea consultiva che consente di confrontare le esperienze politiche per la risoluzione dei problemi comuni, l’identificazione di pratiche commerciali e il coordinamento delle politiche locali e internazionali dei Paesi membri.

OCSE, a Parigi la sede principale

Sono 35 gli Stati che fanno parte dell’OCSE. L’organizzazione ha sede a Parigi, in Francia, nello Chateau de la Muette.

Chateau de la Muette
Fonte foto: https://www.facebook.com/theOECD/

La storia dell’OCSE

Inizialmente, il nome dell’organismo era Organizzazione per la cooperazione economica europea (OECE), in quanto dopo la Seconda Guerra Mondiale era risultato necessario creare una forma di cooperazione e coordinamento economico tra le nazioni europee. Uno degli obiettivi dell’OECE era gestire al meglio gli aiuti statunitensi del Piano Marshall. Pertanto, nel 1948 viene firmata a ratificata la prima convenzione per la cooperazione economica, che includeva 18 Paesi europei più la Turchia. L’organismo sviluppò la liberalizzazione dei rispettivi scambi, attuata con la relativa liberalizzazione degli scambi industriali e dei movimenti capitali.

All’inizio del 1960 divenne evidente che l’integrazione europea sarebbe stato possibile solamente attraverso una revisione dell’OECE per portare l’unione economica tra gli Stati membri. Il 14 dicembre dello stesso anno, a Parigi, venne firmata la convenzione che fece nascere l’attuale Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che sostituì l’OECE nel 1961. Negli anni, l’OCSE ha accolto, fra gli altri, Canada, Stati Uniti, Finlandia, Giappone, Corea del Sud, Cile, Israele e altri Paesi.

Le funzioni dell’OCSE

L’ente utilizza le informazioni che raccoglie per numerosi obiettivi, principalmente per aiutare i governi a promuovere la prosperità e a combattere la povertà attraverso la crescita economica e la stabilità finanziaria. Inoltre, l’OCSE prende in considerazione altresì le implicazioni ambientali dello sviluppo economico dei mercati e dello sviluppo sociale.

Il lavoro di questo organismo si basa sul continuo monitoraggio degli eventi sia dei Paesi membri che all’esterno dell’area di competenza. Inoltre, si preoccupa di proporre regolarmente progetti di sviluppo economico a medio e lungo termine.

OCSE
Fonte foto: https://www.facebook.com/theOECD/

Tra gli altri compiti dell’OCSE, risulta anche la pubblicazione di libri, report, statistiche e materiali di riferimento, oltre che modelli di convenzione fiscali che servano da template per i negoziati bilaterali relativi la coordinazione e cooperazione in questo settore.

La struttura dell’OCSE: il modello

La struttura dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico si compone di tre elementi: il Consiglio dell’OCSE, i Comitati, il Segretariato Internazionale.

Paesi OCSE: molti europei ma non solo

Come possiamo vedere sul sito OCSE , i paesi OCSE attualmente sono 36, e per altri sei la richiesta di adesione è all’esame. L’Italia, insieme alla Francia e a molti paesi dell’UE, è fra i paesi fondatori. Fra questi non si trova la Germania, che per ragioni storiche ha aderito successivamente (l’OCSE è stata fondata nel 1948, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale).

Elenco paesi OCSE

Come abbiamo visto, la lista ufficiale dei paesi OCSE attualmente ne conta 36:

  • Australia
  • Austria
  • Belgio
  • Canada
  • Cile
  • Danimarca
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia
  • Germania
  • Giappone
  • Grecia
  • Irlanda
  • Islanda
  • Israele
  • Italia
  • Lettonia
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Messico
  • Norvegia
  • Nuova Zelanda
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Portogallo
  • Repubblica Ceca
  • Repubblica di Corea
  • Repubblica Slovacca
  • Regno Unito
  • Slovenia
  • Spagna
  • Stati Uniti
  • Svezia
  • Svizzera
  • Turchia
  • Ungheria

Il Consiglio

Tale ente è investito del potere decisionale dell’organizzazione. È composto da un rappresentante per Stato membro, più un rappresentante della Commissione Europea. Il Consiglio si riunisce regolarmente e le decisioni vengono prese per consenso.

Gli incontri sono presieduti dal segretario generale dell’OCSE. Inoltre, una volta all’anno il Consiglio si riunisce a livello ministeriale per discutere le problematiche principali e definire le priorità del lavoro dell’Organizzazione.

I Comitati

I rappresentanti dei 35 Paesi membri si riuniscono in comitati specializzati per proporre idee e rivedere i progressi delle politiche attuate in aree specifiche, ad esempio in economia, commercio, scienza, occupazione, istruzione o mercati finanziari.

Esistono circa 250 Comitati, gruppi di lavoro e gruppi di esperti. Circa 40.000 funzionari senior appartenenti alle amministrazioni nazionali prendono parte ogni anno agli incontri dei Comitati dei paesi dell’OCSE per richiedere, rivedere e contribuire ai lavori del Segretariato dell’organismo.

Il Segretariato

Angel Gurria
Fonte foto: https://www.instagram.com/the_oecd/

Il direttore dell’OCSE, attualmente Angel Gurría, è assistito da uno o più vice segretari generali. Questa figura presiede il Consiglio, fungendo da ponte tra le delegazione nazionali e l’ente.

Il Segretariato si compone di circa 2.500 membri dello staff, che sostengono le attività dei Comitati e portano avanti il lavoro in risposta alle priorità identificate dal Consiglio dell’OCSE. Lo staff include economi, avvocati, scienziati e altri professionisti. La maggior parte di loro lavora a Parigi, mentre gli altri lavorano nei centri dell’organismo presenti in altri Paesi.

L’Ocse è finanziata dagli stessi Paesi che ne prendono parte, attraverso il versamento di un contributo che viene calcolato e stabilito in base al PIL del Paese. Primi in classifica in termini di contributi risultano essere gli Stati Uniti, mentre l’Italia si posiziona sesta con un contributo corrispondente al 4,5%.

Fonte foto: https://www.facebook.com/theOECD/, https://www.instagram.com/the_oecd/

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ultimo aggiornamento: 07-04-2020


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