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Il trattamento di fine rapporto, o TFR, è uno dei diritti che spettano ad un lavoratore qualora il suo contratto dovesse terminare. Ecco cos’è e come si calcola.

IL TFR, trattamento di fine rapporto, o la cosiddetta liquidazione è una delle tematiche più importanti, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Proprio per questo è importante capire di cosa si tratta visto che fa parte di tutti i diritti fiscali dovuti quando termina un contratto di lavoro. Tra le altre infatti possiamo trovare le ferie, i permessi, tredicesima e quattordicesima maturate. Nello specifico il TFR è una somma che spetta a tutti i lavoratori subordinati con contratti a tempo determinato, indeterminato, part-time o full-time.

Lo stesso vale per i contratti atipici, ossia come quelli a chiamata e comunque in tutti i caso in cui si presente un licenziamento o la fine del rapporto di lavoro. Questo imprescindibile diritto è stabilito e regolato nel Codice Civile, all’articolo 2120. Vediamo quindi quali sono tutti gli aspetti del trattamento di fine rapporto e come funzionano la tassazione e il pagamento di quanto maturato.

Cos’è il TFR

Per capire a fondo in che cosa consiste in Trattamento di Fine Rapporto dobbiamo prima avere chiara la differenza tra retribuzione corrente e differita. La retribuzione corrente fa riferimento a tutti gli importi che vengono maturati dal dipendente durante i mesi di lavoro.

Ovviamente comprende la paga base, gli straordinari e tutte le varie indennità. Ci riferiamo alla somma dovuta, che solitamente viene versata nello stesso mese, o al termine di quello successivo.

Anche la retribuzione differita matura ogni mese, ma a differenza della precedente, viene versata in un secondo momento. Perciò potrebbero passare anche mesi, e in alcuni casi anche anni, prima che la retribuzione differita venga corrisposta.

Bisogna ricordare però che, anche se il TFR o Trattamento di Fine Rapporto viene versato al termine del rapporto lavorativo, questo matura mensilmente durante tutto il rapporto.

Come si calcola il Trattamento di Fine Rapporto

Coma abbiamo detto il TFR dovuto a tutti i dipendenti, anche se viene erogato alla cessazione del contratto, matura mensilmente e c’è un preciso metodo per calcolarlo. Per avere un riferimento si può controllare l’articolo 2120 del Codice Civile.

In ogni caso possiamo dire che la quota dovuta del TFR si calcola dividendo la somma delle retribuzioni mensili per una cifra fissa di 13,5. Proprio questo parametro è inserito nell’articolo 2120. Bisogna ricordare che la quota è proporzionale.

Infatti la quota vine ridotta per le frazioni di ogni anno, composto da mesi intesi come blocchi pari o superiori a 15 giorni lavorati.Se la somma a cui facciamo riferimento è, ad esempio, 17 mila euro, il TRF corrisponderà a
17 mila euro / 13,5 = 1259,26 euro.

Bonifico bancario
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La retribuzione di riferimento del TFR

In generale per determinare la retribuzione annua del Trattamento di Fine Rapporto bisogna fare riferimento all’articolo 2120 del Codice Civile. Li sono elencate tutte le somme in base a determinate caratteristiche, ovvero devono essere:

  • Corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro
  • A titolo non occasionale
  • Escluso quanto riconosciuto a titolo di rimborso spese
  • Eventuali “benefici” come valore dell’autovettura o dell’alloggio, assegnati al dipendente

Il Contributo Addizionale e Rivalutazione

Anche il trattamento di fine rapporto è sottoposto ad un contributo addizionale e nello specifico è lo 0,50% della retribuzione a fini previdenziali o destinata al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti.

Una volta ottenuta questa quota, questa viene trattenuta dalla quota del Trattamento di Fine Rapporto accumulata nell’anno. Quindi per citare l’esempio precedente, se il TFR è pari a 1259,26 euro, bisognerà trattenere lo 0,50%. L’imponibile previdenziale dell’anno che ipotizziamo pari ad 20.000 euro. Quindi:

  • euro 1259,26 – (20.000 * 0,50%) = 1159,26

Tutto quello che il dipendente matura ogni anno nel suo TFR è soggetto a rivalutazione. Questa procedura consiste nell’applicazione di un tasso specifico al Trattamento di Fine Rapporto maturato.

Insomma la quota del TFR dovrà essere sottoposta a questo tasso, che corrisponde all’1,5%, e ad un’altra variabile stabilita dell’ISTAT. Ricordiamo infine che l’imposta di Rivalutazione del TFR viene applicata all’anno precedente rispetto a quello in cui si calcola la quota di TFR maturata.

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ultimo aggiornamento: 30-05-2020


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