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Il MES è un istituto intergovernativo la cui funzione è concedere assistenza finanziaria ai paesi in momentanea grave difficoltà di finanziamento. Gli Stati membri hanno sottoscritto €700 miliardi di capitale, mentre la capacità di prestito del MES ammonta a €500 miliardi. È guidato dai 19 Ministri delle finanze dell’area euro ed ogni decisione deve essere presa all’unanimità.
Il meccanismo europeo di stabilità (d’ora in avanti MES) è un istituto intergovernativo a cui partecipano gli Stati dell’eurozona. Fu costituito nel 2012 con un trattato affiancato ai trattati europei. La sua creazione fu resa necessaria per sostituire il Fondo europeo di stabilità, spesso conosciuto come Fondo salva Stati, un meccanismo temporaneo istituito nell’anno precedente per evitare il tracollo finanziario di diversi paesi nel momento in cui la crisi era tangibile nell’economia reale e stava bruciando posti di lavoro.
Il MES viene finanziato dai singoli Stati membri con una ripartizione percentuale in base alla loro importanza economica. La Germania, contribuisce per il 27,1%, seguita dalla Francia (20,3%) e dall’Italia (17,9%). Ad oggi, gli Stati membri hanno sottoscritto €700 miliardi di capitale, mentre la capacità di prestito del MES ammonta a €500 miliardi. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per €125,3 miliardi, versando oltre €14 mld. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi.
Il MES è guidato da un “Consiglio dei Governatori” composto dai 19 Ministri delle finanze dell’eurozona. Il Presidente della BCE e il Commissario europeo agli Affari Economici partecipano in qualità di osservatori.
Il Consiglio assume le principali decisioni all’unanimità. Solo nell’eventualità di una grave minaccia per la stabilità dell’euro, la BCE e la Commissione Europea possono richiedere decisioni urgenti: in questo caso il MES può operare a maggioranza qualificata dell’85% del capitale. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15%: possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.
La funzione del MES è concedere assistenza finanziaria ai paesi membri che trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato e può farlo in diversi modi. La modalità finora utilizzata è quella di concedere prestiti economici agli stati – come è avvenuto con Cipro (€6,3 miliardi), Grecia (€61,9 miliardi) e Spagna (€41,3 miliardi). (Precisiamo che i precedenti prestiti a Grecia, Irlanda e Portogallo, per un valore complessivo di €175 miliardi, furono erogati dal fondo europeo di stabilità.) Il prestito è concesso sulla base di una rigorosa condizionalità politica.
Il paese richiedente si obbliga ad approvare un “memorandum di intesa” in cui viene definito nel dettaglio il piano di aggiustamento macroeconomico. Il piano implica l’impegno a compiere riforme strutturali e tagli al debito. Inoltre, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea effettuano un’analisi della sostenibilità del debito pubblico e partecipano alla negoziazione sul memorandum di intesa.
Risulta invece meno gravoso ottenere l’accesso alle linee di credito precauzionali, previste nel caso in cui un paese finanziariamente sano venga colpito da shock avversi, tuttavia non sono ancora mai state utilizzate.
Altri strumenti presenti nello statuto, ma non usati, comprendono la possibilità per il MES di acquistare titoli di stato sul mercato primario e secondario e ricapitalizzare direttamente le banche. Infine, come avvenuto in Spagna, il MES può concedere prestiti per la ricapitalizzazione indiretta delle banche.
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