Prendere in affitto ogni cosa è una tendenza molto in voga nel commercio al dettaglio: marchi e startup tradizionali offrono ai consumatori un uso a breve termine e senza impegno di beni senza grattacapi, costi o proprietà.
C’è una popolazione in crescita di consumatori disposti a pagare bene per il privilegio di non dover possedere qualcosa.
Per queste persone, prendere a noleggio vestiti, mobili, scarpe da ginnastica, attrezzatura sportiva, da campeggio, gioielli e articoli per la casa è un’opzione migliore dell’acquisto e del conseguente possesso, visto che l’accumulo degli oggetti può essere un problema in fase di trasloco e di smaltimento.
Per questo motivo, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede la Rental Economy, ossia l’economia del noleggio, che permette al consumatore di prendere in affitto i beni che gli servono in una specifica circostanza, pagando un costo specifico, per poi ritornare tutto al mittente.
Il passaggio all’economia della condivisione , messo in atto dall’ascesa di Uber ad Airbnb , ha spinto, gli imprenditori delle startup e i rivenditori tradizionali, nel corso del tempo, a considerare il noleggio come una nuova fonte di entrate.
I noleggi di beni di consumo generano entrate da milioni di euro, in quanto tale pratica può essere applicata a diversi beni di consumo, dai vestiti, alle scarpe, fino – poi – ad arrivare a case e automobili, pertanto il business è ampio e crescente.
Tale processo è iniziato già prima della pandemia di Coronavirus, ma – bisogna sottolineare – che l’emergenza sanitaria globale ha dato un’ulteriore spinta all’economia del noleggio, in quanto permette di risparmiare e di avere a disposizione i beni di cui si ha bisogno senza acquistarli.
La rental economy, inoltre, fa bene al pianeta in ottica di sostenibilità: si tratta di una metodo circolare dei prodotti, ai quali si ha accesso quando se ne ha davvero bisogno.
Inoltre, questo tipo di economia incentiva la riparazione degli oggetti, i quali se manutenuti bene, possono essere utilizzati più volte, grazie a una gestione più ponderata dei pezzi di ricambio, al fine di dare a tali oggetti una vita più lunga.
Vien da sé che il concetto alla base di questa pratica è quello della riutilizzabilità di parti intatte di apparecchiature che – anche se dismesse – possono essere utili anche dopo lo smontaggio.
Anche la riciclabilità è un concetto molto importante in tale percorso, in quanto – per gli oggetti presi in affitto – si possono utilizzare anche materiali riciclabili e, quindi, rispettosi dell’ambiente.
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