Nell’ultimo DCPM per fermare l’emergenza coronavirus sono state indicate sanzioni e ammende per tutte le persone trovate a infrangere il divieto. Anche se si pensava fossero solo un avvertimento nei giorni scorsi sono iniziate a piovere le prime multe.
A pagarne le conseguenze sono stati soprattutto gli automobilisti. Infatti molti si sono trovati fermati dalle volanti delle forze di polizia e sanzionati per non aver rispettato il divieto di uscire.
Al contrario infatti le persone che passeggiano o praticano sposta all’aperto non sono perseguibili.
Certo le sanzioni sono necessarie a contenere e abbassare il rischio di contagio, ma dovrebbero essere ben applicate e coerenti. Bisogna però capire che non si deve trovare un modo per eludere le sanzioni, ma aver ben chiaro quello che si può o non può fare e le eventuali conseguenze a cui andiamo incontro.
Dopo che il Presidente del Consiglio Conte ha rimosso le zone rosse e creato la zona protetta dell’Italia, è stato esteso a tutte le persone sul territorio l’obbligo di non uscire di casa.
Pena, per i trasgressori trovati fuori casa senza valide ragioni, delle sanzioni pecuniarie e anche il rischio della carcerazione. Incappare nei controlli è estremamente facile, complice la fitta rete di pattuglie messa in campo dalle forza dell’ordine e il traffico ormai molto rado per le restrizioni stesse.
In generale sono vietati tutti gli spostamenti che non prevedano validi e necessari motivi, anche se non tutti gli spostamenti sono vietati, infatti è possibile uscire in auto e moto e anche fare una passeggiata a piedi. Lo ha precisato il ministero dell’Interno con la circolare del 12 marzo.
In ogni caso per chiunque resta l’obbligo di tenersi ad almeno un metro di distanza. Ovviamente chi prende una boccata d’aria da solo stando lontano dagli altri corre meno rischi, sia di contagio che di sanzione anti coronavirus.
Ma se vi dovessero fermare vi potrebbero chiedere il motivo dello spostamento che, lo ricordiamo, per essere lecito deve rientrare fra i motivi di:
Chi si nasconde dietro l’autocertificazione deve sapere che verrà sottoposto a controlli per comprovare la veridicità delle sue affermazioni. Inoltre uscire senza una valida ragione significa mettere a repentaglio tutta la cittadinanza.
Nel momento in cui si viene trovati a contravvenire ad uno dei divieti imposti dalle norme anti Coronavirus, scatterà un denuncia penale, come riportato all’articolo 650 del Codice Penale.
Di conseguenza si rischiano fino a tre mesi di carcerazione o una serie di multe e ammende per un massimo di 206 euro. Se si dichiara il falso in sede di controllo si rischiano il fermo e la reclusione da 1 a 6 anni.
Le dichiarazioni rese alle forze di polizia infatti, saranno controllate in un secondo momento con delle indagini specifiche, i provvedimenti sono quindi retroattivi. Inoltre se non si rispettano le norme di sicurezza durante il controllo, si rischiano anche denunce per resistenza a pubblico ufficiale.
In molte occasioni abbiamo sentito dire che per gli spostamenti dobbiamo compilare e avere con noi l’autocertificazione. Questo in realtà è in parte vero, infatti essere in possesso del documento non è obbligatorio.
Questo perché le forze dell’ordine che eseguono i controlli hanno a disposizione dei moduli bianchi da far compilare. L’autocertificazione quindi non è un vero e proprio lascia passare, perché i dati riportati sul foglio saranno poi incrociati e saranno eseguiti dei controlli a campione.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/illustrations/coronavirus-virus-nastro-di-barriera-4818064/
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