Gestire al meglio la pandemia è uno dei punti fondamentali del Governo Draghi, che adesso ha deciso di riorganizzare anche il Comitato Tecnico Scientifico. Infatti dopo aver nominato Francesco Figliuolo nuovo commissario straordinario per l’emergenza, arrivano cambiamenti anche rispetto alla squadra. Praticamente dimezzati gli elementi, che da 25 scendono a 12, e fanno il loro ingresso nell’organo di consiglio anche esperti di statistica e analisi di dati. L’obiettivo, almeno in prima analisi, è quello di rendere più snelli e veloci i provvedimenti di contenimento dell’emergenza. Scopriamo quindi chi sono i nuovi membri del Comitato Tecnico Scientifico e cosa cambierà nella gestione della pandemia.
Le maggiori modifiche eseguite sul Comitato Tecnico Scientifico, anche se finalizzate a rendere più funzionale quest’organo, hanno sicuramente fatto discutere. Lo stesso Agostino Miozzo, ormai ex presidente del CTS, aveva sottolineato come il Comitato avesse esaurito le sue funzioni.
Di tutt’altro avviso sembra essere il Governo che ha deciso di rilanciare attività e incisività, inserendo nel gruppo anche esperti provenienti da contesti non medici. A questo proposito hanno sollevato polemiche personalità come quella dell’ingegnere Alberto Giovanni Gerli, ritenuto dai più non adatto a ricoprire questo ruolo. Tuttavia, eccezion fatta per Gerli, ecco qual è la nuova struttura del Comitato Tecnico Scientifico:
Il Comitato Tecnico Scientifico dell’era Draghi si conforma quindi per l’apertura a rappresentanti delle Regioni, ma anche a esperti. Sarà così possibile dare un’analisi più precisa e approfondita dei dati.
Le modifiche al CTS sono arrivate solo dopo la nomina del generale Figliuolo a commissario dell’emergenza, e di Curcio a capo della Protezione Civile. La strategia del Governo comprende quindi un totale rinnovamento, che vede quindi la sostituzione di Domenico Arcuri e Angelo Borrelli. Detto questo, ad annunciare il cambio interno al CTS è stato proprio Curcio, visto il fatto che il Comitato fa riferimento alla Protezione Civile stessa.
Il nuovo Comitato Tecnico Scientifico, e il suo operato, sono stati quindi razionalizzati e resi più efficienti con la riduzione dei componenti. Alla base della strategia del Governo c’è quindi l’esigenza di contenere le evoluzioni della pandemia, che si contraddistingue anche per la crescente presenza delle varianti.
Un altro aspetto molto importante relativo alla nuova versione del CTS è sicuramente l’apertura alle Regioni. Infatti introdurre all’interno dell’organo di consiglio un rappresentante come Sergio Abrigniani, sottolinea la volontà di coinvolgere Regioni ed Enti territoriali nelle scelte per contrastare la pandemia. Allo stesso tempo però si punta a ridurre il più possibile le polemiche che, in più di un’occasione, hanno portato a ritardi nella lotta al virus e contrasti tra Governo e Regioni.
Fonte foto di copertina: https://pixabay.com/it/photos/covid-coronavirus-prova-tampone-5027031/
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