
Che cos'è la DSU e l'ISEE? (www.economiafinanzaonline.it)
Importanti novità sono in arrivo per le famiglie italiane già nell’ISEE di quest’anno: come compilarlo se si hanno figli maggiorenni.
La recente modifica normativa riguardante il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) ha suscitato un acceso dibattito tra le famiglie italiane, specialmente quelle con figli maggiorenni.
La riforma, voluta dall’attuale Governo, ha generato preoccupazioni tra i genitori di figli maggiorenni che si trovano in condizioni di non autosufficienza o che non sono impegnati in un’attività lavorativa. Questo articolo si propone di chiarire le nuove regole e il loro impatto sulle famiglie, analizzando anche le implicazioni economiche e sociali.
ISEE, svolta per le famiglie: come farlo se hai figli maggiorenni
La modifica normativa ha portato a una revisione delle modalità di calcolo dell’ISEE, in particolare per i figli maggiorenni che, pur non convivendo con i genitori, devono essere inclusi nel nucleo familiare ai fini del calcolo dell’indicatore. Con il superamento dei 26 anni, i figli che non hanno un reddito superiore alla soglia di indipendenza economica, che non sono sposati e che non hanno figli, continuano a far parte del nucleo familiare dei genitori. Questa situazione crea un “cortocircuito” normativo, come lo definiscono alcuni esperti, dove i genitori possono trovarsi penalizzati economicamente.
Infatti, se precedentemente un figlio maggiorenne poteva costituire un proprio nucleo familiare e quindi un ISEE separato, ora questa possibilità è venuta meno, costringendo le famiglie a fare i conti con un indicatore più alto e, di conseguenza, con una riduzione o perdita di accesso a sussidi e agevolazioni. I neet, acronimo di “Not in Education, Employment, or Training”, rappresentano una categoria di giovani che non sono né impegnati nell’istruzione né nel mondo del lavoro. Questa condizione, che può durare anche oltre i 26 anni, incide profondamente sul calcolo dell’ISEE. La legge, infatti, considera il reddito dei figli neet come parte del reddito familiare, il che può portare a un aumento dell’ISEE e, di conseguenza, alla perdita di accesso a prestazioni sociali.
Le famiglie con figli neet possono trovarsi a fronteggiare una situazione di difficoltà economica, poiché il supporto economico che una volta era garantito attraverso l’ISEE più basso non è più disponibile. Questo cambio di rotta legislativa ha sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità delle famiglie di ricevere aiuti, come l’assegno di inclusione e altre forme di sostegno sociale. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 407/2023, la normativa stabilisce che i figli maggiorenni non conviventi con i genitori vengono inclusi nel nucleo familiare se non soddisfano le seguenti condizioni: non essere a carico ai fini Irpef, essere sposati o avere figli.

Questo significa che, anche se un figlio ha superato i 26 anni e vive in un altro luogo, se non si trova in una delle condizioni specificate, il suo reddito verrà considerato nel calcolo dell’ISEE dei genitori. Per non essere considerati fiscalmente a carico dei genitori, i figli maggiorenni devono avere un reddito complessivo annuo superiore a 4.000 euro se hanno meno di 24 anni, e superiore a 2.840,51 euro se hanno più di 24 anni. Questa soglia è cruciale, poiché determina se il figlio può formare un nucleo a sé stante, con un proprio ISEE. Le modifiche apportate alle norme sul calcolo dell’ISEE hanno avuto un impatto significativo sulle famiglie a basso e medio reddito.
Molti genitori si sono trovati a dover fare i conti con un aumento dell’ISEE, il che ha portato alla perdita di accesso a numerosi benefici economici. Prima della riforma, i figli maggiorenni potevano formare un nucleo familiare autonomo, il che consentiva ai genitori di presentare una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) separata e beneficiare di prestazioni sociali. Oggi, invece, molte famiglie rischiano di non poter più accedere a importanti aiuti pubblici, come l’assegno di inclusione, le agevolazioni per l’accesso alla casa popolare, e altri bonus comunali.
Questo cambiamento ha inevitabilmente creato un clima di incertezza economica, in cui le famiglie devono riconsiderare le proprie strategie di sostegno e pianificazione economica. La riforma del calcolo dell’ISEE e la questione dei neet pongono interrogativi sulle politiche sociali italiane e sulla loro capacità di affrontare le esigenze delle famiglie con figli maggiorenni. I neet rappresentano una sfida non solo economica, ma anche sociale e culturale. È fondamentale che il sistema di welfare si adatti a queste nuove realtà e che venga sviluppato un supporto più mirato per i giovani in difficoltà.
In questo contesto, è necessario un dibattito aperto e costruttivo che coinvolga istituzioni, esperti e famiglie, per trovare soluzioni che possano realmente fare la differenza nella vita di chi si trova in situazioni di vulnerabilità economica e sociale. La questione dell’ISEE e dei figli maggiorenni non è solo una questione burocratica, ma riflette la necessità di un sistema che supporti realmente le famiglie e favorisca l’inclusione dei giovani nel tessuto sociale e lavorativo del Paese.