Roberto Cingolani è lo scienziato scelto da Mario Draghi per guidare la transizione ecologica dell’Italia. Scopriamo chi è e qual è il suo curriculum.
Una delle novità introdotte dal Governo Draghi è la creazione del Ministero della Transizione ecologica, ruolo che sarà ricoperto da Roberto Cingolani. Lo scienziato-politico dovrà quindi guidare il nostro paese nel percorso verso le zero emissioni. Sicuramente si tratta di un compito complesso ma di fondamentale importanza per il futuro della nostra nazione. Scopriamo quindi chi è Roberto Cingolani e qual è stata la carriera che ha preceduto il suo arrivo al soglio ministeriale.
Chi è Roberto Cingolani
Nato a Milano nel 1961, si trasferisce a Bari con la famiglia e lì trascorrerà la sua infanzia. Nella stessa città intraprenderà gli studi e si laureerà in Fisica all’Università di Bari. Nel 1988 riuscirà a conseguire il dottorato e deciderà di affinare le sue conoscenze alla Scuola Normale di Pisa. Dopo questa esperienza la sua carriera inizierà a decollare, tanto che fino al 1991 sarà membro del Max Planck Institut di Stoccarda. Qui collabora con il premio Nobel per la fisica Klaus von Klitzing e solo qualche anno più tardi assume la docenza nelle Università di Tokyo e della Virginia.
Nel 2000 ritorna in Italia diventa professore ordinario di Fisica generale presso l’Università del Salento e direttore del Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia. Nel 2005 viene “promosso” alla guida dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, di cui è anche fondatore. Dopo 15 anni in questo istituto diventa Responsabile di tecnologia e innovazione di Leonardo, l’azienda nazionale leader nella produzione di armamenti.
Proprio rispetto a questo ruolo non sono mancate le critiche, dovute in particolare agli accordi tra Leonardo e nazioni come Turchia, Egitto, Arabia ed Emirati. Ciononostante Roberto Cingolani rimane uno dei nuovi personaggi politici italiani ed è giunto all’incarico di Ministro della Transizione ecologica grazie ai suoi importanti incarichi in ambito accademico.
Le novità della Transizione ecologica
Come abbiamo visto tra le novità introdotte dal Governo Draghi c’è anche il Ministero della Transizione economica. Ma a pretendere l’introduzione di questa carica sono stati Beppe Grillo e Donatella Bianchi, presidentessa di WWF Italia. Secondo quanto deciso il nuovo Ministero dovrebbe accorpare al suo interno anche il Ministero dell’Ambiente e tutte le funzioni del Ministero per lo Sviluppo economico.
Quindi Roberto Cingolani dovrà occuparsi anche della trasformazione del sistema produttivo ed economico in un modello sostenibile. L’obiettivo sarà quello di rendere le produzioni industriali ed energetiche meno dannose per l’ambiente, arrivando a modificare anche lo stile di vita dei cittadini. Di certo si tratta di un compito complesso, ma Mario Draghi è convinto di aver scelto la persona giusta, ovvero uno scienziato molto lontano dal mondo della politica.
Roberto Cingolani: le critiche al suo incarico
Nonostante l’estraneità di Roberto Cingolani agli ambienti politici molte personalità si sono dette critiche rispetto alla sua scelta. Questo soprattutto per i legami tra gli istituti presieduti da Cingolani e la politica. Infatti la fondazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia fu fortemente voluta dalla Ministra Letizia Moratti e dall’ex Ministro dell’Economia Tremonti. Ma fanno discutere anche gli investimenti da 100 milioni di euro eseguiti dall’allora presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, eseguiti senza alcuna gara.
A contrastare questo torbido giro di finanziamenti fu la senatrice a vita Elena Cattaneo, che riuscì a ottenere un prelievo dalle casse dell’Istituto da reinvestire nella ricerca di base. Stessa situazione si ripresentò quando Matteo Renzi decise di insediare Roberto Cingolani alla guida del centro di ricerca Human Technopole. Questa volta però fu l’ex premier a voler destinare più di un miliardo di fondi al centro, ma venne contrastato dalla reazione dell’intero mondo della ricerca. Il risultato fu un cambio al vertice del centro di ricerca che vide diventare direttore Iain Mattaj.

Ma le critiche alla nuova posizione di Roberto Cingolani arrivano anche dal mondo della sostenibilità, seppur leggermente incoerenti. Infatti se da una parte il WWF ritiene di dare fiducia a Cingolani, Legambiente è di tutt’altro avviso. L’associazione si dice critica nei confronti dei vecchi rapporti di Cingolani, in particolare col periodo trascorso in Leonardo, leader nella produzione ed esportazione di armi. Ulteriori critiche arrivano dal fronte dei Verdi e di GreenPeace Italia, secondo cui per Cingolani solare e fotovoltaico costano ancora troppo e che per adesso l’energia più sostenibile resta quella a gas. Posizioni che spingono verso la delusione ma che hanno comunque un margine di miglioramento.
Le posizioni di Roberto Cingolani
Rispetto alle fonti di energia e alle possibilità di transizione ecologica Roberto Cingolani ripone molta fiducia in applicazioni come tecnologia, intelligenza artificiale e robotica. Infatti secondo lui questi particolari modelli potrebbero essere vitali per il passaggio a un’economia circolare e sostenibile. Ma un altro punto a favore delle posizioni di Roberto Cingolani è di certo il riciclo degli scarti di produzione che possono essere impiegati per produrre gli imballaggi dei prodotti, primi tra tutti gli alimenti.
Secondo Cingolani è possibile utilizzare gli stessi scarti per creare le confezioni in cui si vendono i prodotti alimentari. Ma per rendere possibile un modello me questo sono necessari investimenti nei settori di chimica e fisica dei materiali, ma anche nella logistica e nella produzione. In ogni caso Cingolani si dice fiducioso e pronto per intraprendere e guidare la transizione verso l’economia circolare.
Fonte foto di copertina: https://pixabay.com/it/photos/energia-generatore-parco-eolico-4650123/
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