Roberto Cingolani, ex ministro della transizione ecologica e ora nuovo AD di Leonardo. Gli studi e la carriera del fisico italiano.
È Roberto Cingolani il nuovo AD di Leonardo. Ex ministro della transizione ecologica nominato dal governo Draghi, dal 2022 è consigliere per l’energia del governo Meloni, lo stesso governo che l’ha nominato nuovo amministratore delegato di Leonardo. Scopriamo qualcosa in più sul suo percorso.
La carriera di Roberto Cingolani
Nato a Milano nel 1961, si laurea in Fisica nel 1985 all’Università degli Studi di Bari, cinque anni dopo consegue il Dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel frattempo, tra il 1988 e il 1991 entra a far parte dello staff della Società Max Planck di Stoccarda in Germania, sotto la direzione di Klaus von Klitzing, premio nobel per la fisica nel 1985.
Per circa una decina di anni, fino al 1999, lavora presso l’Università del Salento, prima come ricercatore e poi come professore associato di fisica generale presso il Dipartimento di Scienze dei Materiali. Nel mentre, tra il 1997 e il 2000, è stato professore in visita all’Università di Tokyo e poi alla Virginia Commonwealth University negli Stati Uniti.
Nel 2000 ritorna in Italia e diventa professore ordinario di Fisica generale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento e direttore del Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia. Nel 2005 inizia la sua esperienza come direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, dove viene considerato una sorta di amministratore delegato. Sotto la sua guida, l’istituto raggiunge importanti traguardi diventando un centro di ricerca avanzata riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’impegno e il lavoro svolto a Genova fan si che nel 2015 Cingolani riceve il Premio Roma per la Scienza. L’esperienza presso l’IIT si conclude nel 2019.
Nel 2019 diventa Responsabile di tecnologia e innovazione di Leonardo, l’azienda nazionale leader nella produzione di armamenti. Proprio rispetto a questo ruolo non sono mancate le critiche, dovute in particolare agli accordi tra Leonardo e nazioni come Turchia, Egitto, Arabia ed Emirati.
Ad aprile dello stesso anno entra anche nel consiglio di amministrazione di Illycaffè. Un anno dopo viene nominato direttore non esecutivo nel consiglio di amministrazione di Ferrari dove rimane per circa un anno.
Nel 2020 è stato nominato membro del Comitato di esperti in materia economica e sociale e, dal febbraio 2021 all’ottobre dell’anno successivo, con la nomina del governo Draghi è stato ministro della Transizione ecologica dove il suo compito era quello di occuparsi della trasformazione del sistema produttivo ed economico in un modello sostenibile con l’obiettivo di rendere le produzioni industriali ed energetiche meno dannose per l’ambiente, arrivando a modificare anche lo stile di vita dei cittadini.
Da ottobre 2022 è consigliere per l’energia del governo Meloni.
Il 12 aprile 2023 Cingolani è stato nominato dal Ministero dell’economia e delle finanze del governo Meloni, come nuovo amministratore delegato dell’azienda Leonardo. Leonardo è un’azienda italiana che si occupa dei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza, è al dodicesimo posto al mondo e al primo in Ue per grandezza. L’azionista di maggioranza, con circa il 30%, è il Ministero dell’economia e delle finanze.
Le critiche a Roberto Cingolani
Nonostante l’estraneità di Roberto Cingolani agli ambienti politici si sono mosse critiche rispetto al fisico. Questo soprattutto per i legami tra gli istituti presieduti da Cingolani e la politica. Infatti la fondazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia fu fortemente voluta dalla Ministra Letizia Moratti e dall’ex Ministro dell’Economia Tremonti. Ma fanno discutere anche gli investimenti da 100 milioni di euro eseguiti dall’allora presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, senza alcuna gara.
A contrastare questo torbido giro di finanziamenti fu la senatrice a vita Elena Cattaneo, che riuscì a ottenere un prelievo dalle casse dell’Istituto da reinvestire nella ricerca di base. Stessa situazione si ripresentò quando Matteo Renzi decise di insediare Roberto Cingolani alla guida del centro di ricerca Human Technopole. Questa volta però fu l’ex premier a voler destinare più di un miliardo di fondi al centro, ma venne contrastato dalla reazione dell’intero mondo della ricerca. Il risultato fu un cambio al vertice del centro di ricerca che vide diventare direttore Iain Mattaj.
Altre critiche furono mosse per la posizione di Roberto Cingolani come ministro della Transizione Ecologica da parte del WWF. L’associazione criticava i vecchi rapporti di Cingolani, in particolare col periodo trascorso in Leonardo, leader nella produzione ed esportazione di armi. Ulteriori critiche arrivarono dal fronte dei Verdi e di GreenPeace Italia, secondo cui per Cingolani solare e fotovoltaico costano ancora troppo e che per adesso l’energia più sostenibile resta quella a gas.
Vita privata e curiosità
Roberto Cingolani ha tre figli e si è sposato due volte: la prima volta con Rosaria Rinaldi, docente di fisica; la seconda e attuale moglie è invece Athanassia Nassia Athanassiou, fisica greca.
È amante della lettura di libri sulla politica e appassionato di due ruote e musica.
Nel corso della sua lunga carriera può contare numerosi premi e riconoscimenti tra cui il premio Giovani ricercatori della Philips (nel 1980 e nel 1981), il premio della Società italiana di Fisica (nel 1986 e nel 1990), il premio grande Ippocrate per il ricercatore medico dell’anno nel 2010 e il premio Tech for Good – Thinker Award di IBM nel 2018.