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La cessione del quinto è sicuramente una buona opportunità per coloro che necessitano di un finanziamento, e che non vogliono andare ad accendere prestiti classici perché più onerosi.

Oltre a necessitare di determinati requisiti per poter accedere al prestito tramite cessione del quinto, una volta che si è idonei si devono tenere in conto diverse cose prima di firmare. Abbiamo chiesto agli esperti di cessione del quinto https://mondo-prestiti.it/ tutto ciò che riguarda la cessione del quinto e ci hanno rivelato 5 segreti che la contraddistinguono.

I 5 segreti per ottenere la cessione del quinto

Ecco i 5 segreti che si celano dietro una buona scelta, ovvero quando sia davvero il caso di procedere con la richiesta di cessione del quinto:

  • Fare i conti in modo corretto: sebbene come sappiamo la quota che si andrà a restituire è parametrata alla busta paga presentata, questo non significa che poi si sia davvero in grado di sostenere le altre spese di gestione con la cifra che rimane. Dunque, prima di procedere con la richiesta fare i propri conti al centesimo di euro.
  • Controlla prima la busta paga: il calcolo della quota che ci viene permessa di pagare, e quindi poter stabilire quanto sia l’importo massimo di credito al quale si può accedere, non è né sul lordo nel sul netto che si legge a margine. Si deve tenere presente la quota netta ma decurtata di tutte quelle voci che non riguardano lo stipendio effettivo (maggiorazioni, bonus, estensioni orarie periodiche e così via). Il valore di riferimento è il compenso “nudo e crudo”.
  • La garanzia: molti commettono l’errore di pensare che essendo un prestito legato all’erogazione della busta paga, in caso di licenziamento non si debba più nulla. È bene sapere invece che quando si stipula la cessione del quinto, e si procede alla firma, in automatico si mette a garanzia del finanziamento il proprio TFR. Dunque, al momento in cui si andrà a ricevere il TFR lo si vedrà decurtato della parte restante di prestito che si doveva ancora pagare.
  • Chi versa la quota: sebbene non sia un elemento essenziale ai fini della restituzione del prestito, in quanto lo si vede togliere direttamente dalla busta paga mensile, a versare il prestito al finanziatore non è il dipendente ma bensì il datore di lavoro. È lui che, trattenendo la cifra e andandola a versare alla persona che ha prestato i soldi, diventa il restituente del finanziamento.
  • Ammontare dell’importo: una delle cose che in pochi sanno è che sull’ammontare dell’importo massimo richiedibile non incide solo la retribuzione, ma anche altri due fattori. Parliamo nello specifico degli anni di anzianità lavorativa e del TFR accumulato. Questo chiaramente per una ragione molto semplice, siccome abbiamo visto in precedenza che il TFR viene messo a garanzia della cessione del quinto, più ne abbiamo accumulato e più c’è garanzia di riavere i soldi per il finanziatore. Dunque, avendo più TFR a disposizione si può andare a prendere una cifra più elevata. È bene sapere però che, per quanto riguarda questo ultimo punto, ciò avviene solo per coloro che lavorano con datori di lavoro che operano nel privato.
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Conclusioni

Per concludere, osserviamo che sebbene la cessione del quinto sia un’opportunità notevole grazie ai tassi di interesse più bassi rispetto ad altre tipologie di finanziamento, non è una cosa da sottoscrivere senza porci un minimo di attenzione. Non ci sono costi nascosti o rischi nel fare una cessione del quinto, che spesso ha durate anche molto più brevi dei prestiti normali. Ci sono però aspetti su cui la gente non si sofferma mai, che sono meno conosciuti anche se alla luce del sole ma che in alcuni casi possono aprire le porte a situazioni di difficoltà non preventivate.

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ultimo aggiornamento: 10-07-2020


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