Sta girando l’indiscrezione che i negoziati tra USA e Cina siano ormai passati allo stadio finale, se è vero che Trump incontrerà Liu in giornata, per definire i termini dell’accordo che sarà poi siglato con Xi Jinping in un prossimo futuro.
Siamo quindi alle strette finali dell’accordo tra USA e Cina. Oggi potrebbe essere il giorno definitivo dell’accordo che aiuterebbe le Borse, già toniche, a raggiungere ulteriori ambiziosi traguardi. Essi sono : 12.100 per il Dax, 22.000 per il Ftse Mib, 3.500 per lo Stoxx e 2.940 ( massimo storico ) per l’S&P . Poi , inevitabilmente ci saranno consolidamenti verso i livelli già indicati , a seguito di rotture di livelli dinamici.
Dax 11.285, Ftse 20.300, Stoxx 3.200, S&P 2.700.
Segnalazioni tra i titoli di oggi. Stiamo monitorando da tempo il titolo Prysmian. Infatti dopo le difficoltà che si sono verificate con l’infrastruttura Western Link, stanno prospettandosi ottime potenzialità per un cablaggio di grandi dimensioni ( 760 km ) tra Gran Bretagna e Danimarca . Si tratta dell’infrastruttura Viking che vale 1 miliardo di euro. Prysmian sarebbe coinvolta, citano alcune fonti . Il titolo graficamente è abbastanza vicino ai suoi minimi e si trova a 16.965. Tenere d’occhio.
Sui titoli monitorati, Terna è stabile, Snam sta attaccando la resistenza storica posta a 4.1608, dopo due settimane di tentativi, STM anche oggi centra un segno positivo anche se di decimali, riprende a salire Campari dello 0,5%, e Brembo dopo il +7,25% rintraccia solo dello 0,8%. Tiene Intesa mentre Unipol consolida il suo massimo storico a 4,6 euro. Moncler dopo aver rotto il 36.53 che fungeva da resistenza sta quotando 37.29 e deve infrangere la resistenza a 38 euro . Laterale Telecom a qualche giorno dal CDA. Oro piatto da giorni vicino a 1.293 .
In sintesi, ci sarà forse ancora un piccolissimo rialzo degli indici e poi lo storno, probabilmente a metà settimana, data per “pagata” la notizia del buon andamento dei negoziati Usa – Cina. Brexit sarà la scusa per lo storno ed è ora, volutamente parcheggiata nel silenzio dei rumors. L’ Italia continua a destare preoccupazioni e OCSE e FMI lo notano con una certa preoccupazione. Varare manovre espansive in un momento recessivo, forse non è poi una così buona idea.