Cosa si intende quindi nella pratica per bid e ask e quindi prezzo di vendita e di acquisto migliori? A cosa servono nel trading? Scopriamolo in questo articolo.
Di frequente, specie sui quotidiani di economia e finanza compaiono spesso i termini bid e ask, fondamentali in Borsa e nel contesto del mercato finanziario: letteralmente “denaro e lettera”, vengono solitamente impiegati dagli investitori che desiderano acquistare o vendere titoli o prodotti finanziari.
I termini denaro e lettera caratterizzano quindi i prezzi rispettivamente di domanda e offerta relativi ad un asset, pur non rappresentando necessariamente il prezzo minimo o massimo con cui è possibile scambiare l’asset stesso. Tali valori durante una trattativa finanziaria, sono inclusi nel cosiddetto book di negoziazione, un documento specifico che sancisce prezzi e quantità relativi alle varie proposte di vendita e acquisto di titoli e prodotti finanziari.
Denaro e Lettera hanno tuttavia un’origine storica strettamente collegata alle prime contrattazioni in Borsa risalenti al 1500. A quel tempo le compravendite azionarie avvenivano ai piedi di un palazzo dove gli investitori si davano appuntamento dove chi acquistava offriva appunto Denaro mentre chi vendeva offriva invece la Lettera, un documento cartaceo che sanciva l’affare appena concluso. Ad oggi entrambi i termini sono ampiamente utilizzati sia in Borsa nel trading che nel Forex contestualizzati come già spiegato allo spread.
Bid e Ask oltre a rappresentare i prezzi di vendita ed acquisto migliori ossia più convenienti relativi ad un dato titolo o prodotto finanziario, caratterizzano importanti indicatori utili agli investitori per comprendere quale sia il momento giusto per mettere in atto le proprie trattative che possono essere applicate non sono su titoli o prodotti finanziari ma anche su azioni, materie prime, indici ecc.
Per comprendere meglio le dinamiche che costituiscono gli indicatori Bid e Ask, vediamo di fare un esempio pratico. Se un titolo azionario è quotato 15€, l’investitore dovrà valutare appunto la convenienza del prezzo di acquisto, il Bid appunto, fissato in questo caso a 16€ e di quello di vendita fissato a 14€. Se tali valori risultassero più alti, inevitabilmente si andrebbe ad alzare anche lo spread, indicatore che tra le altre cose rappresenta anche la perdita che si verificherebbe se l’investitore acquistasse e rivendesse un titolo nel medesimo istante.
Analogamente quando si parla di Ask, facendo riferimento all’esempio precedente, il prezzo di vendita migliore in questo caso di 14€ resta invariato sebbene possano esserci venditori che propongono 1000 titoli a 14,50€ o 500 titoli a 14,20€ ognuno.
Denaro e Lettera nel Forex assumo un significato differente: il Bid o prezzo denaro caratterizza il prezzo al quale è possibile vendere la valuta base per acquistare la valuta quotata. L’Ask o prezzo lettera rappresenta invece prezzo a cui è possibile acquistare la valuta base vendendo la valuta quotata. In questo caso la differenza tra prezzo denaro e prezzo lettera ovvero il differenziale (detto anche forbice) tra il prezzo di acquisto e di vendita relativi alla stessa coppia di valute viene definita anche “bid-ask spread”.
In conclusione, sia per un investitore che per un broker è sempre importante ponderare acquisti e vendite, che si tratti di titoli, beni o valute, prendendo sempre in considerazione lo spread, un importante indicatore che, se eccessivamente alto, è sinonimo di poca liquidità o al contrario se basso, rappresenta una notevole liquidità e quindi commerciabilità del titolo preso in esame.
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