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Beko e sindacati in disaccordo: a Cassinetta rimangono 312 esuberi

Sindacati, rappresentanti del Governo e la Beko si sono riuniti il 15 marzo 2025 al MIMIT, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma. L’incontro ha avuto una durata di quasi otto ore, ma non è riuscito a risolvere le problematiche legate alla vertenza Beko. Nonostante si sia fatto un piccolo passo avanti, il nodo degli esuberi rimane irrisolto.

Al momento, a Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, sono a rischio licenziamento 312 lavoratori. Complessivamente, in Italia, si contano più di mille esuberi, distribuiti in diverse località: 290 nelle Marche (Fabriano, Melano e Comunanza), 40 a Carinaro, in provincia di Caserta, 288 a Siena, e circa 500 nelle funzioni di staff e ricerca, con 270 di questi concentrati in Lombardia.

Investimenti futuri e nuovi progetti

Durante il vertice, si è parlato anche di investimenti futuri. Beko Europe ha confermato la volontà di avviare due progetti per nuovi prodotti premium nei siti di Cassinetta e Melano. Per Comunanza, invece, è previsto l’arrivo di un nuovo modello di prodotto, il quale dovrà essere definito entro tre mesi. La sottosegretaria Fausta Bergamotto ha presieduto il tavolo, e ha anticipato che nei prossimi giorni inizierà a dialogare con le Regioni dove si trovano i siti produttivi di Beko per esplorare possibili strumenti di sostegno finanziario.

Le posizioni dei sindacati

I sindacati, rappresentati da FIM, FIOM e UILM, si sono dichiarati insoddisfatti dell’esito dell’incontro. Hanno sottolineato l’impossibilità di raggiungere un accordo senza un impegno concreto che escluda i licenziamenti. Hanno chiesto al Governo di coinvolgere le Regioni Lombardia e Marche per cercare di prevenire la chiusura dei centri di ricerca. Inoltre, hanno richiesto un confronto dettagliato in ciascun stabilimento per chiarire la distribuzione e le ricadute degli investimenti e delle missioni produttive.

Un altro aspetto critico riguarda gli incentivi all’esodo, per i quali i sindacati non hanno ricevuto risposte soddisfacenti, considerandoli inferiori rispetto a quelli concordati in passato. Anche le richieste relative agli ammortizzatori sociali, che dovrebbero prevedere meccanismi di rotazione, non hanno trovato accoglimento. Nonostante la complessità della situazione, c’era la speranza di un esito diverso. Un nuovo incontro tecnico tra l’azienda e le organizzazioni sindacali è stato programmato per il 2 aprile 2025, con la speranza di trovare una soluzione più soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti.

Serena Libra

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