Direttore: Alessandro Plateroti

La Banca d’Italia detta anche Bankitalia, è la banca centrale della Repubblica Italiana, dal 1998 parte fondamentale del sistema europeo delle banche centrali o SEBC. Si tratta di un istituto di diritto Come sancito dal Regio decreto-legge 15 marzo 1936, n. 375 (legge bancaria del 1936) e dallo stesso statuto all’articolo 1 comma primo, è a tutti gli effetti un istituto di diritto pubblico. La sua sede centrale è rappresentata da Palazzo Koch a Roma, con sedi secondarie e succursali in tutta Italia e ne rappresenta l’attuale Governatore nominato il 20 ottobre 2011 Ignazio Visco.

Vediamo dunque come nasce la Banca d’Italia e di cosa si occupa attraverso questo articolo.

Come nasce la Banca d’Italia

La Banca d’Italia venne istituita nel 1893, durante quello che è stato una sorta di riordino complessivo degli istituti di emissione allora vigenti. La sua posizione principalmente pubblica ebbe il primo importante riconoscimento nel 1926 quanto proprio Banca d’Italia divenne l’unico istituto autorizzato all’emissione di banconote.  Vennero dunque attribuiti all’istituto, poteri di vigilanza sulle altre banche, ampliati e potenziati successivamente dalla legge bancaria del 1936. Tale legge riconobbe in maniera formale Bankitalia come istituto di diritto pubblico costituendo quindi tutte le norme fondamentali legate al sistema bancario italiano. Tutto questo fino al 1993, anno in cui venne promulgato il Testo Unico in materia bancaria e creditizia attualmente vigente.

Nel 1947 fu la manovra di stabilizzazione della lira a costituire un punto focale in quella che è la storia del famoso Istituto: al termine del nero periodo dell’inflazione postbellica, vennero infatti poste tutte le condizioni monetarie finalizzate a favorire il famoso miracolo economico che ha coinvolto gli anni Cinquanta. Dal 1948 nella Costituzione Italiana fu così introdotto il principio della tutela del risparmio.

Dopo la profonda crisi che negli anni Settanta ha coinvolto il sistema monetario internazionale e la lira, il processo di disinflazione è stato agevolato soprattutto in Italia, da un’accurata tutela giuridica dell’autonomia della banca centrale.

Questo ha contribuito a determinare la stabilità della lira e il riequilibrio della finanza pubblica consentendo all’Italia di far parte del primo gruppo di Paesi che nel 1999 hanno scelto di adottare l’euro come moneta unica nella Comunità Europea, ormai circolate dal 2002, secondo i criteri indicati dal Trattato di Maastricht del 1992.

Banca d'Italia storia
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Di cosa si occupa la Banca d’Italia

Tutte le funzioni svolte dalla Banca d’Italia sono finalizzate ad assicurare la stabilità monetaria e finanziaria del Paese, requisiti fondamentali che garantiscono un dinamico sviluppo dell’economia. Banca d’Italia contribuisce infatti alle decisioni della politica monetaria unica legata all’euro ed espleta ulteriori mansioni attribuitele in qualità di banca centrale membro dell’Eurosistema.

Si occupa quindi di tutta la parte attuativa di tali decisioni in ambito nazionale mediante le operazioni con le istituzioni creditizie, le operazioni di mercato aperto e della gestione della riserva obbligatoria. Può inoltre effettuare operazioni legate ai cambi in base alle norme fissate dall’Eurosistema e gestire in autonomia le riserve valutarie proprie e una quota-parte di quelle in possesso della BCE per conto di quest’ultima.

E’ anche responsabile della produzione ed immissione delle banconote in euro, della circolazione e dell’azione di contrasto alla contraffazione in base alle normative stabilite dall’Eurosistema. L’Istituto Bancario promuove inoltre il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti attraverso la gestione diretta dei principali circuiti ed esercitando poteri legati alla regolamentazione e al controllo tipici della funzione di sorveglianza. Tale attività legata alla supervisione dei mercati è atta a contribuire alla stabilità del sistema finanziario favorendo in questo modo l’efficacia della politica monetaria.

Banca d’Italia svolge anche servizi per conto dello Stato in qualità di gestore dei compiti di tesoreria, per quel che concerne gli incassi e pagamenti del settore pubblico, nel settore del debito pubblico e nell’attività di contrasto dell’usura. Attua inoltre una capillare attività di analisi e ricerca in campo economico-finanziario e giuridico.

In qualità di Autorità di Vigilanza, persegue la gestione degli intermediari, la stabilità complessiva e l’efficienza del sistema finanziario, nonché l’osservanza delle disposizioni, intervenendo nella regolamentazione bancaria e finanziaria mediante la partecipazione ai comitati internazionali.

In ultimo le attività della Banca d’Italia comprendono molteplici impegni internazionali che coinvolgono le funzioni di central banking e la stabilità finanziaria: partecipa attivamente alla cooperazione nelle sedi europee svolgendo anche mansioni di assistenza tecnica in favore di Autorità di controllo di Paesi emergenti e in transizione.

Possiamo dunque sintetizzare che Bankitalia si occupa di:

  • Politica monetaria
  • Cambi e Riserve ufficiali
  • Operazioni per conto del MEF
  • Portafoglio d’investimento
  • Sistema dei pagamenti
  • Supervisione sui mercati
  • Sorveglianza sul sistema dei pagamenti
  • Tesoreria
  • Emissione di biglietti
  • Ricerca economica e relazioni internazionali
  • Vigilanza
  • Gestione delle crisi

Ad oggi Banca d’Italia rappresenta l’Istituto di riferimento del Paese, che regolamenta le dinamiche economiche legate alla banca centrale e favorisce l’economia attraverso normative e attività finalizzate a migliorare lo sviluppo economico e monetario sul lungo periodo.

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ultimo aggiornamento: 25-01-2019


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