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Badanti gratis col nuovo Bonus dell’INPS: come richiedere il contributo di quasi 1.000 euro

Arriva il Bonus anziani 2025-26. Dall’INPS un sostegno, da 850 euro al mese, per l’assistenza domiciliare alle persone più fragili.

Nel panorama sempre più complesso delle politiche sociali italiane, spicca senza ombra di dubbio il nuovo intervento dell’INPS, che ha annunciato attraverso il messaggio n. 949 del 18 marzo 2025 l’introduzione di un bonus destinato agli anziani più bisognosi.

Si tratta di una misura sperimentale che, nel biennio 2025-2026, mira a garantire un supporto concreto alle famiglie che devono affrontare l’assistenza domiciliare di persone in condizioni di gravissima non autosufficienza.

Ecco a chi spetta il Bonus e come fare per riceverlo

Il bonus anziani da 850 euro al mese si inserisce tra gli strumenti di welfare promossi dall’ente previdenziale per contrastare le difficoltà economiche che spesso si accompagnano alla gestione domestica di soggetti non autosufficienti. La misura rappresenta un passo importante nella tutela della dignità e della qualità della vita degli anziani, che troppo spesso rischiano di essere lasciati soli nel momento più delicato della loro esistenza.

L’obiettivo è chiaro: offrire un aiuto economico per l’assunzione di una badante che possa assistere quotidianamente l’anziano direttamente nella propria abitazione. Infatti, il bonus non è legato genericamente alla condizione di anzianità, ma è finalizzato a garantire un servizio di cura personalizzato e costante a domicilio.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/sedia-a-rotelle-disabile-carrozzina-1629490/

Però, non tutti possono beneficiare di questo importante contributo. L’INPS ha stabilito criteri stringenti per l’accesso al bonus. I destinatari devono avere compiuto almeno 80 anni di età e presentare un valore ISEE sociosanitario ordinario, e in corso di validità, non superiore a 6.000 euro. Un limite, questo, che sottolinea l’intenzione di destinare il bonus alle fasce più fragili della popolazione.

Un altro requisito fondamentale riguarda la titolarità dell’indennità di accompagnamento o, alternativamente, la presenza dei requisiti per ottenerla. Si tratta di un ulteriore parametro volto a identificare chi effettivamente si trova in una situazione di gravissima non autosufficienza. A completare il quadro è la necessità di un livello di bisogno assistenziale particolarmente elevato, che deve essere certificato secondo le normative vigenti.

Questo bonus rappresenta, senza dubbio, una boccata d’ossigeno per molte famiglie che, fino ad oggi, hanno dovuto affrontare da sole il peso economico e psicologico dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. È importante sottolineare che la misura è sperimentale e sarà oggetto di monitoraggio da parte dell’INPS nel corso del biennio 2025-2026 per valutarne l’impatto e l’efficacia.

In un contesto in cui l’invecchiamento della popolazione italiana rappresenta una delle principali sfide socioeconomiche dei prossimi decenni, iniziative come questa possono davvero fare la differenza. Non solo offrono un supporto economico alle famiglie, ma contribuiscono anche a garantire agli anziani un’assistenza più dignitosa e professionale, proprio tra le mura della propria casa.

L’auspicio è che, al termine della fase sperimentale, il bonus possa essere esteso o consolidato, diventando una misura strutturale capace di rispondere ai bisogni reali di chi, ogni giorno, affronta la difficile realtà della non autosufficienza.

Rocco Grimaldi

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