U-Mask presenta la nuova U-Mask Model 3, la mascherina facciale biotecnologica FFP2 sostenibile, che fornisce una protezione specifica contro le microparticelle coniugando prestazioni e design.
Nonostante sempre meno persone indossino la mascherina, nuove varianti continuano ad emergere, è quindi ancora cruciale proteggersi al meglio con l’aiuto di un dispositivo come U-Mask Model 3. La prima mascherina FFP2 è sostenibile e riutilizzabile ed è un ottimo alleato anche contro l’inquinamento e lo smog.
“Siamo entusiasti di poter portare sul mercato una mascherina FFP2“, ha affermato Alberto Garbugio, Product Lead di U-Earth Biotech, la società che produce U-Mask riguardo alla nuova U-Mask Model 3. “Riteniamo che U-Mask Model 3 sia il massimo in termini di design, comfort e protezione. Ampliamo così la nostra gamma di prodotti e nello stesso tempo confermiamo il “purpose” del nostro marchio: ogni U-Mask acquistata aiuta a supportare U-Earth nella sua missione di proteggere il mondo dall’inquinamento atmosferico creando una rete di Pure Air Zone”.
Oltre a garantire alti standard di sicurezza, U-Mask Model 3 riconferma anche un altro fattore determinante per il successo del brand: il design. Fattore che incide sia sull’ergonomia delle mascherine che sull’estetica e ha conquistato non solo gli appassionati di accessori, ma anche sportivi alla ricerca di un dispositivo sicuro e comodo.
U-Mask Model 3 è stata ufficialmente certificata dall’ente certificatore italiano come un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) di III categoria riutilizzabile – FFP2 R D – in accordo con la normativa UNI EN 149:2001 + A1:2009.
U-Mask Model 3: tutte le caratteristiche della nuova mascherina sostenibile biotecnologica FFP2
U-Mask Model 3 nasce per rispondere alla necessità da parte dei consumatori di una mascherina FFP2, ma anche per venire incontro a coloro che vogliono un’alternativa sostenibile. Grazie al nuovo strato di nanofiltrazione U-Mask Model 3 risponde a entrambe le necessità con un unico dispositivo: garantendo la protezione specifica FFP2 contro le microparticelle.
Il Refill (filtro interno) della mascherina è stato potenziato per garantire il massimo delle prestazioni e la Cover esterna è prodotta con nylon rigenerato, recuperando i rifiuti oceanici e plastiche riciclate. Questa caratteristica, combinata al filtro riutilizzabile, consente alla U-Mask Model 3 di differenziarsi rispetto alle mascherine monouso per quanto riguarda l’impatto ambientale.
La Cover di U-Mask Model 3 è lavabile può essere utilizzata più volte, mentre il filtro può essere lavato a mano fino a 20 volte entro i 40°. I Refill (filtri di ricarica), possono essere riacquistati e applicati alla medesima cover, riducendo così ulteriormente la quantità di rifiuti che finiscono in discarica, contrariamente a quanto avviene utilizzando una normale mascherina FFP monouso.
Oltre al basso impatto ambientale le Model 3, così come le ultime mascherine lanciate sul mercato da U-Mask, si adattano a diverse tipologie di viso grazie alle diverse taglie disponibili e alla clip per il naso che consente una vestibilità perfetta in ogni condizione: lavoro, viaggi, trasporto pubblico e sport.
U-Mask Model 3 è disponibile in tre dei colori: Black, Babylon e Desert e può essere personalizzata per le aziende.
U-Mask Model 3 mette al centro la sostenibilità: la prima mascherina FFP2 sostenibile
In linea con la filosofia di U-Mask “La sostenibilità è al centro del pensiero di U-Mask Model 3”, ha affermato Betta Maggio, CEO e Fondatrice di U-Earth Biotech. “Al momento ci sono più maschere usa e getta nell’oceano che meduse, e le aziende, così come gli individui, devono fare uno sforzo consapevole per migliorare le proprie decisioni di acquisto, aiutando a preservare il pianeta e la sua fauna selvatica affinché anche le generazioni future possano goderne. E, naturalmente, potendo rivendicare l’impatto misurabile di tali decisioni nei loro rapporti sulla sostenibilità”. Questi dati sono stati ampiamente riportati da diversi enti tra cui Legambiente, come emerge da un recente articolo uscito su RaiNews e da un post pubblicato su Will Media.
Nel corso del 2020 grazie alle sue mascherine riutilizzabili U-Mask ha recuperato più di 12.000 Kg di rifiuti, impiegandoli per la realizzazione delle cover in nylon riciclato. Inoltre, presentare ai consumatori un’alternativa riutilizzabile invece delle mascherine usa e getta ha consentito una notevole riduzione della produzione di rifiuti plastici oltre a ridurre i problemi e il conseguente impatto ambientale dello smaltimento dei dispositivi di sicurezza.
La riutilizzabilità dei dispositivi U-Mask ha abbattuto infatti l’impatto ambientale; l’uso di una U-Mask salva gli oceani in media da 21 mascherine normali FFP2 usa e getta; questo allinea il progetto U-Mask alle indicazioni del World Economic Forum che promuove lo sviluppo di attività più sostenibili. Dato positivo per il nostro pianeta, ma anche per le persone se si pensa che il massiccio inquinamento atmosferico derivante dalla produzione e lo smaltimento dei rifiuti causa ogni anno 4.2 milioni di morti nel mondo.