Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Allarme truffe: come riconoscere false richieste dall’Agenzia delle Entrate

Bitcoin e criptovalute

Le nuove tecnologie e le moderne forme di investimento, hanno aperto nuovi orizzonti non solo per gli investitori ma, anche per i truffatori.

L’ultimo allarme lanciato dall’Agenzia delle Entrate riguarda tentativi di phishing che mirano proprio ai contribuenti, attraverso email ingannevoli che richiedono pagamenti per presunte tasse non versate. Queste pratiche illecite sono diventate sempre più sofisticate, rendendo difficile per molti individuare a prima vista l’inganno.

Richieste imposte dall’Agenzia delle Entrate, è una truffa

Gli ultimi tentativi di frode segnalati riguardano email fittizie, spacciate per comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, che richiedono il versamento di somme molto elevate, presumibilmente dovute come imposte sul trading e gli investimenti in criptovalute. Gli autori di queste truffe hanno affinato le loro tecniche al punto da utilizzare indirizzi email che somigliano a quelli ufficiali, inducendo in errore i destinatari.

Un elemento che salta agli occhi in queste comunicazioni è l’utilizzo di un linguaggio poco formale, non consonante a quello tipicamente adottato dall’Agenzia delle Entrate, oltre alla richiesta di pagamenti anticipati oppure a scadenze molto ristrette, dettagli che devono immediatamente suscitare sospetto. Ulteriori segnali di allarme sono gli elevati importi richiesti senza offrire la possibilità di rateizzazione o di presentare ricorso, pratiche invece comuni nelle comunicazioni ufficiali.

Pagamento online
Pagamento online

A cosa prestare attenzione per non cadere nelle truffe con richieste di imposte?

La prima linea di difesa contro questi tentativi di truffa è la consapevolezza e la cautela. L’Agenzia delle Entrate, infatti, non richiede mai il pagamento di imposte tramite email, soprattutto non richiede anticipi su somme dovute o la condivisione di dati personali e bancari tramite collegamenti ipertestuali inseriti nei messaggi.

Per non cadere nell’inganno, è essenziale prestare attenzione ad alcuni dettagli: verificare la correttezza dell’indirizzo email del mittente, l’assenza di errori linguistici grossolani e l’uso di un tono adeguatamente formale. Qualora si ricevano messaggi sospetti, è fondamentale non agire in modo precipitoso cliccando sui link o fornendo dati personali, ma piuttosto segnalare il tentativo di truffa alle autorità competenti.

In un mondo sempre più digitalizzato, la minaccia delle truffe online si fa più incalzante, tuttavia, l’informazione e la cautela rimangono le nostre migliori alleate per proteggerci da questi rischi.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2024 10:37

SFDR e ESG: i dubbi in Europa