Nuova truffa in agguato: attenzione allo SPID - www.economiafinanzaonline.it
Una delle ultime che è stata prontamente scoperta dalle Forze dell’ordine aveva come scopo proprio quella di sottrare la pensione agli anziani o, anche, di impedire che arrivassero i rimborsi del modello 730. Il tutto partiva dallo Spid.
Cerchiamo di capire insieme cosa è successo e, dall’altro lato, come è possibile difendersi al meglio per evitare di incappare in truffe del genere.
Quando ci vengono sottratti soldi che ci spettano di diritto da persone malintenzionate o che campano proprio truffando la gente, la rabbia sale anche perché vorremmo capire come, al giorno d’oggi, sia ancora possibile tutto questo. Sappiamo bene, anche, che le truffe sono sempre dietro l’angolo e chi le crea per poi metterle in atto, è più avanti anche dal punto di vista tecnologico.
Una delle ultime che è stata scoperta si chiama “truffa del doppio SPID”, ed è forse una delle più silenziose che sia stata mai creata ad arte. Infatti raramente ce ne possiamo accorgere, e quando lo facciamo, è già troppo tardi perché ci sono stati sottratti, ad esempio, i soldi di un assegno che ci spettava o, peggio ancora, la pensione.
Come è possibile tutto questo? La cosa più semplice di questo modo: basta creare una nuova identità digitale, accedere al portale dell’Inps e cambiare l’Iban su cui accreditare la pensione o ciò che ci serve. Il gioco è davvero molto semplice per il truffatore, come è anche facile entrare sul portale dell’Agenzia delle Entrate e cambiare l’Iban su cui ricevere eventuali rimborsi fiscali.
A spiegare come questo sia possibile è stato, su Linkedin, Marco Camisani-Calzolari. Una vera e propria falla nei sistemi Spid che dà ai truffatori, anche quelli meno esperti, di creare identità digitali diverse ma sempre con lo stesso codice fiscale. E questo fenomeno sta crescendo in numero, specie in questi periodi, quando sono in arrivo i rimborsi del modello 730.
Il doppio Spid è facile da creare, spiegano, anche attraverso i documenti rubati che vengono passati anche solo attraverso Telegram. Una volta entrati in possesso del documento della vittima, si crea il nuovo Spid da un provider diverso, dotandolo di un diverso numero di telefono e di una mail differente. Così facendo, sono attivi due Spid, uno “vecchio” (che è quello che ha la vittima) e quello “nuovo” (che ha il truffatore).
Da questo, il truffatore può fare ciò che vuole e agire indisturbato, arrivando a sottrarre tutto quello che può. Come difendersi per evitare che questo accada? Innanzitutto, mai condividere sui social documenti personali, poi controlliamo con frequenza sempre il nostro Spid, specie se ci sono delle anomalie. Cambiamo spesso le password di accesso e applichiamo l’autenticazione a due fattori ogni volta che vi accediamo.
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