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Le agevolazioni partita IVA sono riduzioni di base imponibile o delle imposte previste per andare incontro a determinate situazioni dei contribuenti.

Il 2019 sarà un anno ricco di novità e cambiamenti per i liberi professionisti con partita IVA. A cambiare non sono soltanto le regole per l’apertura ufficiale della professione ma anche tutto ciò che è legato alle agevolazioni.

Tra le novità più profonde c’è sicuramente l’introduzione della fatturazione elettronica, ciò significa che i titolari di partita IVA dal 1 gennaio 2019 sono costretti a presentare le fatture online e gestire i rapporti con il postino nonché controllore virtuale dell’Agenzia delle entrate (denominato Sdl). Per questo momento sono esonerati dall’obbligo soltanto i professionisti che fanno parte del regime forfettario o di quello che era il vecchio regime dei minimi, i medici, i farmacisti e gli operatori sanitari per i quali vige il divieto di presentare fattura elettronica per questioni di privacy dei contribuenti.

agevolazioni fiscali
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Le novità legate alle agevolazioni, invece riguardano l’aspetto fiscale così come quello previdenziale in base ad alcune regole che sono cambiate come la riduzione dei contributi Inps per artigiani e commercianti, ma anche la proroga dell’iper ammortamento.

Detto questo, vediamo come potersi muovere nell’universo complesso e ricco di dettagli che è quello attuale, in modo da avere ben chiare tutte le cose da sapere sulla nuova legge di Bilancio 2019 per non incorrere in errori che il fisco farà pagare salati per chi è titolare di partita IVA.

Cosa sono e cosa prevedono le agevolazioni partita IVA

Prima di conoscerle nel dettaglio è necessario sapere cosa sono precisamente le agevolazioni fiscali. Si tratta di riduzioni di base imponibile o delle imposte previste per andare incontro a determinate situazioni dei contribuenti. Nel caso di base imponibile si parla di deduzioni fiscali, nel caso di imposte previste si parla di detrazioni fiscali.

Può sembrare un argomento spinoso ma seguendo qualche semplice indicazione non sarà difficile capire tutto ciò che è necessario per ogni caso soggettivo.

Le agevolazioni partita IVA prevedono grandi novità sia legate ai freelance che alle imprese che assumono nuovo personale. Gli artigiani e i commercianti pagano i contributi in rapporto a un reddito minimo che per il 2019 ammonta a 15.878 euro. Precisamente i contributi che questi lavoratori devono versare si calcolano applicando un’aliquota (cioè una percentuale ben precisa) al reddito prodotto o al reddito minimale.

Le agevolazioni per i lavoratori in regime forfettario che sono iscritti alla gestione artigiani e commercianti si concretizzano con la riduzione del 35% dei contributi Inps. Da ricordare però che la riduzione decade dall’anno successivo a quello in cui sono venuti meno i requisiti che la legge richiede per usufruire dell’agevolazione.

Nel caso delle imprese, tra le agevolazioni partita IVA previste c’è il bonus assunzioni a partire dal 1 gennaio 2019. Precisamente le novità di rilievo da conoscere sono tre:

  • La proroga del bonus Sud per lo sgravio contributivo del 100% anche per gli over 35 disoccupati da almeno 6 mesi.
  • L’eliminazione IRES per nuove assunzioni.
  • Bonus che premia le imprese che assumono laureati con 110 e lode, tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019.

Accanto a queste novità ci sono le agevolazioni che già si conoscevano, come lo sgravio per l’assunzione NEET di giovani (in età compresa tra i 16 e i 29 anni) che rientrano nel programma Garanzia Giovani, e per l’assunzione di donne e di over 50 disoccupati beneficiari di Naspi o in cassa integrazione.

Tipologie di partita IVA

I liberi professionisti così come le imprese sanno che non esiste soltanto una tipologia di partita IVA, esattamente come non esiste un’unica tipologia di lavoratore autonomo.

Nel dettaglio è necessario conoscere qualche differenza per capire di cosa si parla quando si affronta il tema di regimi, contributi e agevolazioni di varia natura.

La prima grande distinzione in questo contesto è quella relativa ai liberi professionisti e alle ditte individuali, ai quali spettano obblighi contributivi diversi così come agevolazioni partita IVA differenti.

Il libero professionista, in base al proprio profilo professionale e a un’eventuale previdenza professionale legata al ruolo che svolge, dovrà iscriversi alla Gestione Separata Inps. Il costo per far parte di questa categoria è di zero euro, a meno che non si affidi a un esperto contabile la cui parcella dipenderà dal caso soggettivo.

Le ditte individuali oltre agli adempimenti già elencati hanno anche l’obbligo di iscriversi al Registro delle Imprese. I costi in questo caso sono quelli per i diritti di segreteria della Camera di commercio alla quale si devono iscrivere.

Un’altra differenza è quella tra partita IVA in regime ordinario e partita IVA in regime forfettario (quindi agevolato). Le principali informazioni relative al regime forfettario sono le seguenti:

  • La Legge di Stabilità 2015, sancisce che il fatturato non si deduce dalle spese sostenute correlate alla propria attività, ma esiste una soglia forfettaria diversa per ogni categoria professionale che non è soggetta ad alcuna tassazione. In pratica la percentuale forfettaria non rientra nella base imponibile.
  • Il limite di reddito annuo per il commercio al dettaglio e all’ingrosso e per i servizi di alloggio ristorazione è di 50mila euro, per le industre alimentari e di bevande di 45mila euro, per il commercio non alimentare ambulante, per le attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione e per altre attività economiche è di 30mila euro, per le costruzioni e le attività immobiliari e per gli intermediari del commercio è di 25mila euro.
  • Essendo totalmente esente da IVA questo regime permette di pagare un’unica aliquota pari al 15% sulla base imponibile sul reddito ricavato.

Nel regime ordinario, rientrano tutti i soggetti esclusi dal regime agevolato, e richiede obblighi da cui è escluso il regime forfettario. Tra queste condizioni sono presenti: le liquidazioni e versamenti IVA, la tenuta dei registri contabili e l’essere soggetti agli indici sintetici di affidabilità.

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ultimo aggiornamento: 07-03-2019


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