Il Consiglio dei Ministri ha nominato i 39 Sottosegretari del Governo Draghi, ma alcune scelte hanno suscitato forti opposizioni. Scopriamo perché e chi ricoprirà questi incarichi.
Il Governo Draghi ha scelto i suoi Viceministri, 19 donne e 20 uomini, che supporteranno il lavoro dei Ministri e dell’esecutivo. Tuttavia molte delle nomine hanno sollevato accese proteste, come nel caso del Ministero dell’Interno dove torna il leghista Molteni, favorevole ai decreti Salvini e molto vicino alla linea del sovranismo. In ogni caso molti sono stati gli scontri sulle diverse candidature, e successive nomine, ma dopo diversi scontri sono arrivate le decisioni finali. Scopriamo quindi quali sono i nomi dei Sottosegretari al Governo Draghi e a quali posizioni politiche appartengono.
Sottosegretari al Governo: i risultati del M5S
Uno tra i partiti ad aver raggiunto i risultati sperati è il Movimento 5 Stelle che, oltre al Capo della Polizia con delega alla sicurezza Gabrielli, ottiene ben undici Sottosegretari. Per il Ministero del Sud e coesione sociale troviamo la Nesci, Di Stefano e Sibilia sono entrambi riconfermati uno agli Esteri e l’altro all’Interno.
Ma i ruoli ottenuti dai Pentastellati non finiscono qui, infatti troviamo Macina alla Giustizia, Fontana alla Transizione ecologica, Floridia all’Istruzione, Sileri alla Salute, Cancelleri alle Infrastrutture, Accoto al Lavoro. Infine tra gli undici nominati troviamo anche due viceministri, nello specifico Castelli Viceministro all’Economia e Todde Viceministro al Mise.
Le nomine della Lega
Le nomine ai Sottosegretari che fanno più discutere sono sicuramente quelle ottenute dalla Lega. Infatti, oltre al caso già visto di Molteni al Ministero dell’Interno, anche altri mandati hanno fatto storcere il naso a numerose formazioni politiche. È questo il caso della Pucciarelli, Sottosegretario alla Difesa, nota per aver approvato sui social un post contro gli stranieri e contro l’uso del burqa.
Tra le altre posizioni ottenute dal Carroccio troviamo Durigon all’Economia, Centinaio all’Agricoltura, Borgonzoni alla Cultura e Morelli Viceministro alle Infrastrutture. Ci sono anche dei nuovi ingressi, come la Nasini al Ministero del Lavoro, Sasso all’Istruzione e Gava alla Transizione ecologica.
Sottosegretari al Governo: i risultati dei Pd
Il Pd riesce invece a ottenere sei sottosegretari. Stiamo parlando di Malpezzi ai Rapporti col Parlamento, Messina, già fondatrice del Pd ottiene il ruolo all’Innovazione Tecnologica. Amendola sarà Sottosegretario agli Affari Europei, Ascani all’Istruzione, Sartore all’Economia, mentre Sereni sarà Viceministro degli Esteri. Sempre nella sezione democratica per Italia Viva troviamo la Bellanova, Viceministro delle Infrastrutture, e Scalfarotto all’interno.
Per quanto riguarda i piccoli partiti vicini al centrosinistra Più Europa ottiene il segretariato degli Esteri, con Della Vedova, e il coordinamento della politica economica grazie alla posizione assunta da Tabacci. Leu invece riesce a incassare la posizione al MEF della Guerra. Tuttavia fanno discutere i mandati relativi ai Ministeri più strategici e affidati a esponenti della Lega o del centrodestra.
Sottosegretari al Governo: i nomi di Forza Italia
Anche Forza Italia è riuscita a ottenere diverse posizioni importanti, in particolare stiamo parlando di cinque Sottosegretari e un Viceministro. Di questi cinque tre sono Deputati, Sisto alla Giustizia, Mulè alla Difesa e Bergamini all’Agricoltura, mentre gli altri due sono Senatori, rispettivamente Moles all’Editoria e Battistoni, anch’esso all’Agricoltura.
Il ruolo di Viceministro è stato assegnato al Senatore Fratin, che affiancherà Giorgetti allo Sviluppo Economico. In controtendenza le assegnazioni relative ai partiti di coalizione di centrodestra. Infatti non sono presenti esponenti di “Cambiamo”, la formazione fondata da Giovanni Toti, ma è presente Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, appartenente a “Noi con l’Italia”.
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