In questo momento di emergenza sono molti i settori e le imprese già in crisi messi in difficoltà dal Coronavirus. Ecco le criticità e le difficoltà che si frappongono tra aziende, lavoratori e i fondi istituiti per aiutarli.
Molte piccole e medie imprese, che fanno parte di settori in crisi e messe in scacco dall’emergenza Coronavirus, hanno provato ad accedere ai fondi e agli aiuti stanziati dal Governo. In molte occasioni però le richieste avanzate all’Agenzia delle Entrate non sono andate a buon fine. Infatti, oltre a non riuscire ad ottenere l’accesso ai fondi, si sono visti negati gli accessi a somme di denaro trattenute dallo stesso istituto. È il caso di alcune imprese di posa di infissi, settore già in crisi per l’emergenza Coronavirus a causa del blocco totale.
Anche se le cifre trattenute sono importanti e non sono relative al 2020 sembra quasi impossibile potervi accedere. Si tratta di denaro che in questo periodo di lockdown è vitale per la sopravvivenza di queste imprese, che vorrebbero anche evitare di chiedere dei prestiti che difficilmente riuscirebbero a restituire.
La stessa situazione sembra interessare aziende di settori come gli installatori di caldaie o impianti fotovoltaici. Ma vediamo di capire quali sono gli altri settori in crisi e interessati dalla stretta del Coronavirus.
Crisi di artisti e liberi professionisti
Nel nostro paese esistono molti artisti e professionisti, detentori di Partita Iva, che lavorano su commissione e sembra che nessuna delle manovre emanate dal Governo possa aiutarli.
Che il settore artistico sia in crisi, non è proprio una novità, e spesso si difende, purtroppo solo a parole, uno dei comparti più importanti della nostra nazione.
Molti di questi professionisti, che come abbiamo detto lavorano su commissione e detengono regolarmente una Partita Iva, sono stati costretti a chiudere la propria bottega.
Questi lavoratori, anche se sono liberi professionisti, non hanno potuto accedere all’assegno di 600 euro previsto dal Decreto Cura Italia per le Partite Iva. Questo perché per accedere a questi aiuti bisogna essere un lavoratore C.C.C.
Perciò chi lavora all’interno del settore artistico senza vincoli di dipendenza, oltre alla crisi presente già da diverso tempo, sembra essere stato dimenticato dallo Stato. Ma non solo gli artisti sembrano andare in cerca degli assegni da 600 euro.
Infatti molti proprietari di B&B, pur pagando regolarmente le tasse sui propri guadagni ed essendo possessori di Partita Iva, si sono visti negato l’aiuto. Questo è indice del fatto che per accedere a questi fondi bisogna rispettare rigidi e specifici criteri.
Crisi di piccole e medie imprese
La mancanza di liquidità era un problema per molti settori in crisi già prima dal Coronavirus e questa situazione sembra solo aver peggiorato la condizione di piccoli imprenditori, artigiani ed esercenti.
Se già prima questi comparti dell’economia reggevano a malapena e aspettavano delle manovre per sopravvivere, ora sono allo stremo. Per questo motivo molti piccoli e medi imprenditori, per non parlare degli artigiani, lanciano un appello al Governo perché metta in campo un apposito fondo con interventi urgenti ed efficaci.
L’aiuto a questo settore è più che doveroso visto che è parte integrante e strategica di molte filiere italiane.
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