A seguito del varo del decreto Liquidità , gli indici italiani salgono del 4,05% alle ore 15.55 di oggi 7 Aprile.
Evidentemente i Mercati hanno gradito il provvedimento che dovrà comunque essere messo repentinamente in pratica per non restare solo un’intenzione.
Se i Mercati avessero questa percezione, in brevissimo tempo ci ritroveremmo a 13.500 .
E’ questa infatti l’ultima cartuccia che può essere sparata prima del fallimento collettivo del sistema industriale italiano ed europeo.
Osservando gli indici da vicino, e fermo restando altissima la probabilità di un futuro crollo, che, se venisse rotto il supporto a 14.500 potrebbe arrivare a portare l’indice fino a 13.500, corrispondente a circa 2.000 di S&P, vediamo una robusta resistenza 18.000.
La nostra opinione è netta. Se 18.000 non verrà suèperatovelocemente e con un forte aumento di volumi, è molto probabile che l’indice ripieghi velocemente riportandosi sul suo supporto prima a 15.000 e poi a 14.300. A quel punto la rottura di 14.300 non genererebbe un doppio minimo ( figura rialzista ) e l’indice scenderebbe rapidamente a 13.500.
Questo è lo scenario più negativo che farebbe il paio con l’alta volatilità ancora presente, con un mancato accordo tra Paesi Europei, con un VIX ancora molto alto.
Il Petrolio, inoltre, è anch’esso ancora molto volatile e non sono infrequenti voli del 4% intraday.
Il nostro suggerimento è quello di aspettare che si verifichi l’ultima, probabilmente finale, discesa intorno a 13.500 per poi rientrare con acquisti graduali con un portafoglio così ripartito :farmaceutico 25%, petrolifero 20%, bioterch 20%, assicurazioni 10%, titoli di energie rinnovabili e di pagamenti on line 25% .
Il portafoglio andrà poi conservato per almeno 5 anni.
Stiamo a vedere se anche questa volta avremo avuto ragione.