Tra le opzioni principali presenti nel mercato finanziario figura “at the money” che insieme a “in the money” e “out the money” rappresentano i cosiddetti “indicatori di danarosità”: le opzioni non sono altro che strumenti finanziari il cui valore non è autonomo ma semplicemente derivato dal prezzo di una attività sottostante, reale quando si parla ad esempio di materie prime come oro e petrolio, o finanziaria quando si ha a che fare con obbligazioni, tassi di cambio, indici o azioni.
Cerchiamo dunque di comprendere a fondo il significato di “at the money” attraverso questa semplice guida.
Significato di At the money
Con ATM acronimo di “at the money”, si indica ogni opzione il cui prezzo strike (ovvero il prezzo d’esercizio) è assolutamente identico a quello del mercato sottostante. Si tratta di opzioni particolarmente proficue e redditizie e di conseguenza molto popolari e sfruttate tra i trader. Un’opzione at the money non possiede un valore intrinseco (non vi infatti alcuna differenza tra prezzo corrente dell’attività sottostante e prezzo d’esercizio) e, qualora venisse esercitata, determinerebbe la perdita del premio pagato: ATM o at the money è quindi il momento in cui un’opzione assume un valore intrinseco.
Tipologie di “moneyness” o danarosità
E’ dunque possibile distinguere tre tipologie di moneyness (valore a parità sottostante) o “danarosità” differenti in base alla relazione tra prezzo strike e prezzo di mercato dell’attività sottostante. Eccoli di seguito descritti in maniera specifica ed accurata:
- At the money: il prezzo del valore di mercato dell’asset corrisponde al prezzo strike o prezzo d’esercizio;
- In the money: il prezzo d’esercizio supera il valore di mercato dell’asset sottostante;
- Out of the money:il prezzo d’esercizio o prezzo strike non è stato ancora raggiunto.
Tutte le varie moneyness possono essere liberamente applicate sia alle opzioni call che alle opzioni put.
Opzioni put e call at the money
L’accezione economica e finanziaria tipica di un’opzione call “at the money” è data dal diritto che possiede l’investitore di acquistare attraverso l’esercizio dell’opzione un asset sottostante ad un prezzo pari a quello di mercato. Se ad esempio un’opzione call sul titolo Eni, con prezzo stike pari a €20 quando lo stesso titolo ha valore di mercato pari a €20, si tratta di un’opzione at the money proprio perché il prezzo strike si equivale a quello di mercato del titolo stesso.
Il significato finanziario di un’opzione put at the money invece consiste nel diritto, per l’investitore dell’opzione, di vendere un asset sottostante, attraverso l’esercizio dell’opzione, ad un prezzo paritario rispetto a quello di mercato dell’asset stesso. Ancora una volta per citare un esempio esplicativo, un’opzione put sull’indice MIB 30, con strike 45.000 e valore dell’indice pari anch’esso a 45.000, at the money con punti indice nulli.
Esempi di at the money
Altri esempi possono sicuramente chiarire con maggior facilità il concetto di opzione at the money: supponendo che un investitore desideri acquistare un’opzione call, il cui prezzo strike o prezzo d’esercizio equivale a €15, nel momento stesso in cui il prezzo di mercato è identico al prezzo strike, l’opzione risulta at the money. Qualora essa superasse invece questo indice di prezzo, risulterebbe in the money, e se ancora scendesse al di sotto del medesimo livello, si rivelerebbe out of the money e non potrebbe pertanto essere esercitata.
Supponendo invece che l’investitore desideri acquistare un’opzione put il cui prezzo strike o prezzo d’esercizio è pari a €18, l’opzione risulterà at the money nel momento stesso in cui il prezzo di mercato dell’asset raggiungerà un prezzo pari a €18, in the money qualora il prezzo dell’asset sottostante scenda sotto questa soglia e out of the money nel caso invece la superi.
Ancora una volta è basilare per il trader, prima di effettuare una qualsiasi forma di investimento, monitorare a fondo l’andamento del mercato raccogliendo e analizzando dati in modo da ridurre al minimo la percentuale di rischio, massimizzando i guadagni delle operazioni finanziarie svolte.
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