L’ Italia è il Paese che è cresciuto meno quest’anno tra i Paesi industrializzati ed ha dietro di sé solo l’Argentina che ha totalizzato un -1,7.
L’ Italia con la sua crescita 0 vede anche ridursi le previsioni di crescita allo 0,4% dallo 0,6% nel 2020.
Ci sono parecchi fattori che dicono con una certa chiarezza che nel 2020 ci sarà una recessione globale.
Li analizziamo rapidamente .
1. Guerra dei dazi Usa – Cina, ben lontana, nonostante gli incontri bilaterali da una soluzione.
2. Brexit sempre pronta partire , una volta risolti i problemi parlamentari britannici
3. Pil a -0,1 della Germania nello scorso trimestre.
4. Pil Italiano a 0
5. Oro costantemente sopra i 1.500 punti
6. Inversione dei rendimenti di breve verso rendimenti di lungo consolidata e confermata anche in Germania
7. Repo overnight in picco
8. Medio oriente caldo con Stati Uniti che stanno inviando truppe al fronte e iraniani che si lanciamo in dichiarazioni bellicose
9. Previsione accreditata delle principali banche mondiali di una recessione nei prossimi sei mesi
10. Configurazione grafica dello S&P che non riesce a superare con forza i 3.000 punti
11. Fedex che perde il 45% in borsa e stima un calo del giro di affari intorno al 15%. Indicatore molto affidabile perché indica la circolazione dei beni sulla strada
Alla luce di tutti questi elementi si può fare un ragionamento al contrario e cioè si può affermare che difficilmente la Borsa salirà.
Se non salpuò andare laterale, obietterà qualche ottimista. Ma tutti gli operatori sanno che i movimenti laterali hanno un ciclo di 15, massimo 20 giorni e 10 in congestione sono già passati. Poi le Borse dovranno prendere qualche direzione e, dato che difficilmente salirà, potrà solo scendere.
Anche la rotazione ciclica settoriale è statica e questo è un altro indicatore ciclico di incertezza. L’incertezza non è amica dei mercati .
Infine i grandi crolli, non si sa perché, avvengono sempre in Ottobre.
Insomma meglio tenere la guardia alta.