Con la consueta incoerenza, Donald Trump affossa i mercati finanziari.
Dopo le pallide buone notizie sui negoziati con la Cina rilasciati due giorni fa, Donald Trump, oggi dichiara di voler mettere altri dazi sui beni cinesi. Ben un ulteriore 10% su oltre 300 miliardi di prodotti del secondo Paese del Mondo .
Si tratta di una ripicca da parte degli USA verso la Cina per non aver acquistato beni agricoli statunitensi, come, secondo fonti americane, promesso al G20.
La replica della Cina sui dazi Usa
Immediata la risposta della Cina che ha dichiarato di prendere la contromisure necessarie. Così, dentro questo ottovolante, i mercati cadono di oltre un punto percentuale e in particolare il DAX perde il supporto dei 12.000 punti. Anche il FTSE scende fino a 21.000 facendo così saltare i supporti a 21.400.
Resta ora da vedere se, a fronte di questa ulteriore notizia negativa, si riuscirà ad arrivare alla riunione della FED con un ulteriore taglio dei tassi. La situazione non è positiva neppure in Europa dove la stagnazione, in particolare in Italia, domina padrona.
Fuga quindi verso l’ ORO il franco Svizzero, e calo del Treasury decennale che scende di oltre 15 punti base ed è sotto 1,85% a livello di rendimento. Yen e Euro crescono quindi verso il dollaro. Ultimo dato importante in uscita oggi è quello legato ai lavoratori non agricoli. Questa pubblicazione fornirà anticipazioni relative al movimento della Fed nei prossimi giorni.
I titoli italiani oggi
Il migliore sicuramente A2A che si è comportato bene tutto l’anno, seguito da Terna che da qualche giorno ha ripreso la strada del rialzo. I titoli del momento sono Amplifon, Recordati, Campari e Mediobanca. Si potrebbe pensare di entrare sulla debolezza. Il listino infatti non sembra intenzionato a salire nei prossimi giorni e il prossimo supporto per il Dax è a 11.830 prima e a 11.660 dopo, poi il nulla.
Il Ftse ha il supporto a 21.000 e sotto lo aspetta 20.487, quindi anche qui siamo sull’orlo del baratro. Lo Stoxx ha supporto a 3.347, poi3.247 con un gap aperto in mezzo.
Insomma la situazione non è assolutamente brillante e si prospetta un’ estate molto volatile. Quando Eni perde il 2,87%, e Fiat il 2,95% è sempre meglio mettersi in stato di attenzione. Crollo di Pirelli e di STM entrambe oltre il 5% di perdita.
In Italia la situazione governativa è sempre più drammatica e il governo è praticamente finito.
Si tratta solo di vedere come i giallo-verdi decideranno di chiudere questa insensata partita, il che sarà dettato, ovviamente, dalle personali convinzioni dei due vicepremier; gli italiani, che versano loro gli stipendi, contano davvero poco.