Le Borse europee trovano forza dopo l’intervento di Mario Draghi.
Da Sintra, in Portogallo il numero uno dell’Eurotower lancia segnali positivi in relazione all’abbassamento dei tassi che la Bce può mettere in campo. Milano si rafforza tocca l’1,8% di crescita sfiorando i 21.000 punti Londra cresce dello 0,76%, Francoforte segna +1,15% e Parigi sale dell’1,38%.
Le parole di Draghi spingono al ribasso lo spread, che in mattinata scivola sotto i 250 punti raggiungendo quota 246, con il rendimento del titolo decennale al 2,14%. Perde terreno l’euro che scivola a 1,119 dollari per poi oscillare intorno a quota 1,12. Dura la reazione di Trump, che accusa Draghi di svalutare la valuta creando un danno competitivo alle imprese americane.
Gli investitori restano concentrati soprattutto sulla riunione del comitato monetario della Fed in programma oggi e domani. Da qui potrebbero arrivare per la prima volta possibili indicazioni a proposito di un taglio dei tassi di interesse, a cui ha aperto per la prima volta il presidente Jerome Powell all’inizio del mese.
Tra i dati macroeconomici, dalla Germania arriva un brusco peggioramento delle aspettative sull’economia: l’indice Zew, che misura la fiducia degli investitori istituzionali in merito alle aspettative sull’economia del paese tedesco, è sceso a -8,5 a giugno.
Il dato è peggiore della rilevazione di maggio, quando l’indice si era attestato a -2,1. La componente relativa alle sole aspettative crolla a -21,1 da -2,1, contro previsioni per un calo più contenuto a -5,6.
Restano deboli le quotazioni del petrolio. I contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio scivolano a 51,83 dollari al barile (51,93 ieri sera a New York), il Brent scende a 60,86 dollari. In rialzo l’oro, a 1349 dollari l’oncia.