Nella giornata del 6 Dicembre , tutti gli indici si sono appoggiati pericolosamente ai loro supporti. In particolare il Dax ha toccato 10.755, lasciando aperto un gap down tra 10.778 e 11.071 . Anche il Ftse Mib è arrivato vicino a 18.600.
Fortunatamente in serata lo S&P ha tenuto il livello di 2.640 . Ciò ha ridato fiato a tutte le borse e oggi c’è stata una reazione abbastanza importante, nell’ordine di 1 punto percentuale. Siamo al terzo tentativo di rottura del robusto supporto dello S&P e questo non è un buon segnale.
L’attesa per il mini rally di fine anno si è un po’ prolungata a causa delle incertezze Brexit, Dazi, Italia-UE e, aggiungiamo, Huawei .
Tensione quindi alta. Il VIX è però ancora su livelli accettabili – 21.19 . L’indice VIX è noto per misurare il rischio di mercato ed è conosciuto come l’“indice della paura”. E’ inversamente proporzionale allo S&P e anticipa i movimenti di mercato. Sul sito di Banca IMI, il tema è ben sviluppato. A noi basta sapere che finchè si trova sotto il 25-30 , la situazione è sotto controllo. Oggi è appunto a 21. Lo teniamo monitorato.
Infine sono confermati i livelli minimi di 18.400 per il FTSE, quello già toccato di 11.750 del Dax e quello di 3.020 per lo Stoxx.
Si suggerisce di rimanere alla finestra, in attesa di vedere l’evolversi della situazioni internazionali e nazionali. I dati macroeconomici europei, anche se inferiori alle stime, sono buoni, e l’economia sta tenendo . Questo dovrebbe scongiurare ulteriori crolli, ma il condizionale è davvero d’obbligo, in situazioni così delicate. Si può pensare di rientrare al rialzo solo sopra i livelli di 19.200 per il Ftse, di 11.200 per il Dax e di 3.150 per lo Stoxx. Nota positiva, Snam ha attaccato la prima resistenza, ma conviene aspettare, prima di entrare al rialzo.