Segniamoci una data: 9 settembre.
Quel giorno, infatti, la Apple lancerà il nuovo iPhone 16 (sul mercato, si dice, dal 20 settembre), che promette di non essere, questa volta, il “solito” restyling finalizzato a promuovere le vendite in coincidenza dell’ultimo trimestre dell’anno, da sempre il più “ricco” per il gruppo di Cupertino (e non solo per lui).
Non passa giorno in cui non si senta parlare di intelligenza artificiale e degli enormi benefici che derivano dalla sua applicazione.
Il nuovo smartphone della Apple potrebbe essere, in questo senso, uno strumento rivoluzionario, che permetterà, grazie ad nuovo sistema operativo (iOS 18.1), di accedere alla Apple intelligence, una sorta di piattaforma attraverso la quale si potrà usufruire di diverse funzioni di intelligenza artificiale, tra cui l’integrazione con Gpr-40 di OpenAI.
E’ noto come questi ultimi mesi, a causa, soprattutto, del forte calo delle vendite in Cina, dove la quota di mercato è calata del 6,5%, non siano stati semplici per la società californiana (per quanto le quotazioni del titolo, dopo un calo iniziale, si siano riprese, riportando la capitalizzazione ben oltre i $ 3.000 MD – per l’esattezza $ 3.450 MD – anche grazie ad un potente “buy-back” da $ 110 MD). Da qui, probabilmente, la decisione di abbandonare “sogni di gloria” in settori “non-core” (e, visto il momento non tra i più semplici, forse ad alto rischio) come quello dei trasporti elettrici, per tornare a concentrarsi su ciò che ha reso il brand unico al mondo.
Il lancio del nuovo iPhone, quindi, assume anche una valenza “sociale”: sarà, evidentemente, la “porta di accesso” per milioni di persone verso quella che molti giudicano, forse a ragione, come la nuova “rivoluzione industriale”, in grado di modificare abitudini comportamentali e stili di vita. Che potrebbe, pertanto, rappresentare una nuova svolta per la “mela”, amplificando la distanza rispetto ai competitors.
Forse non casualmente, contestualmente alla notizia del nuovo “lancio prodotto”, la società ha comunicato che, con la fine dell’anno, ci sarà un avvicendamento nei “piani alti”.
Infatti, dopo oltre 10 anni, l’italiano Luca Maestri non sarà più il Chief Financial Officer, ruolo assolutamente fondamentale per il gruppo americano, a maggior ragione in considerazione del fatto che la liquidità a disposizione ammonta ad oltre $ 200 MD. Una cifra enorme, grazie a cui, oltre rendere possibili nuove acquisizioni, si possono realizzare i colossali investimenti che il settore richiede.
Rimanendo sul tema, oggi, a mercati chiusi, sono attesi i dati di Nvidia, il cui titolo, nel 2024, è cresciuto del 160%. Anche questa sarà una sorta di “vetrina” per capire come stia il settore e quali possono essere le prospettive.
Nell’attesa, sui mercati asiatici i titoli concorrenti si muovono in maniera non lineare, con TSMC poco mossa a Taiwan, mentre il maggior produttore cinese, Semiconductor Manufacturing International perde oltre il 13%.
Mercati asiatici, come oramai succede piuttosto frequentemente, ancora una volta “disallineati”.
A Tokyo il Nikkei, dopo essere stato a lungo in territorio negativo, si avvia ad una chiusura positiva, seppur marginalmente (+ 0,15%).
Non così le altre piazze. A Hong Kong l’Hang Seng procede con un calo vicino al – 1% (- 0,94%), mentre Shanghai cede lo 0,6%.
Poco mosso il Sensex di Mumbai, mentre il Kospi, a Seul, arretra dello 0,3%.
Futures in ripresa, soprattutto in Europa, con rialzi tra lo 0,20 e lo 0,25%.
Torna a perdere terreno il petrolio, con il WTI di nuovo intorno ai $ 75 (75,57, – 0,04%).
Gas naturale Usa $ 2,084 (- 0,24%).
Oro che, pur limando qualcosa (– 0,43%) rimane sopra i $ 2.500 (2.520).
Spread sempre intorno a 135-136 bp, con il BTP a 3,66%.
Bund a 2,28%.
Treasury invariati (3,82%).
Leggero rafforzamento per il $, a 1,114 vso €.
Pesante calo per il bitcoin, che scende sotto i $ 60.000 (59.260).
Ps: succede a Milano. Libreria Hoepli, in pieno centro, forse la libreria più nota (e grande) della città, con una vetrina con oltre 200 libri esposti. Giovedì 22 agosto. Entra un cliente che, tra lo stupore generale, non chiede “un libro”, o qualche consiglio per le letture estive: chiede tutta la vetrina (o meglio, tutti i libri esposti). Valore circa € 10.000. Lettore compulsivo? Necessità di riempire una libreria nuova di zecca nel salotto di casa? Desiderio di recuperare anni senza una lettura? Chi può dirlo. Fatto sta che in un’ora la vetrina è stata svuotata. E questa volta non per colpa dei “soliti ignoti”.