Uno slogan pubblicitario che anni fa ebbe molto successo e fece un certo scalpore, vuoi per le immagini vuoi per la partecipazione di un atleta iconico come Carl Lewis, fotografato ai blocchi di partenza con scarpe rosse con tacchi kilometrici, recitava “La potenza è nulla senza il controllo”. Ancora oggi molti ricordano quella che rimane una delle campagne pubblicitarie di maggior successo, promossa dalla Pirelli: anchei cavalli sprigionati dai motori automobilistici vanno “governati”, e gli pneumatici diventano quindi fondamentali, soprattutto quando le condizioni di guida si fanno difficili.
Parafrasando quello spot, potremmo dire che il “controllo” è fondamentale non solo quando si guida un’automobile, ma un po’ in tutti gli ambiti.
Gli accadimenti borsistici (e finanziari) di questi giorni ne sono un’evidenza. Come diceva Niels Bohr, il fisico danese premio Nobel nel 1922, “fare previsioni è difficile, soprattutto sul futuro”. Un esercizio pericolosissimo, che può esporre a rischi altrettanto pericolosi. Lucidità e razionalità diventano, quindi, elementi fondamentali per l’assunzione delle scelte più corrette. Il “controllo”, appunto, della situazione. Nessuno, evidentemente, è in possesso di una sfera di cristallo, ma analizzare quanto sta succedendo (o è appena successo) può essere di grande aiuto.
Se guardiamo alla borsa americana, il vero “faro” dei mercati finanziari, ci accorgiamo che oggi le quotazioni (S&P 500) “valgono” circa 20 volte (per la precisione 19,8) gli utili attesi. Un valore certo non basso; ma neanche così esagerato da creare il panico. Tradotto, a questi prezzi il mercato azionario Usa è in modalità “soft landing”. Non si aspetta, cioè, una caduta dell’economia, con conseguente recessione. In secondo luogo, comunque strettamente collegato al punto precedente, gli analisti si aspettano, per il 2° trimestre 2024, una sostanziale crescita degli utili, che dovrebbero posizionarsi intorno ad una media di $ 265, quindi ben superiori ai $ 226 relativi al 1° quarter. Già 2 buoni motivi per non correre “all’incasso”, vendendo in fretta e furia i titoli in portafoglio (fermo restando che è assolutamente fondamentale l’analisi del proprio portafoglio: un conto è se il portafoglio azionario non supera il 20/30% del proprio asset, un conto se ci avviciniamo al 100%, l’antitesi della diversificazione da sempre alla base di una corretta gestione).
Parlando di inflazione, l’altro grande “spauracchio” di questi ultimi 2 anni e mezzo, ormai da tempo è chiaro che ci stiamo avvicinando alla “meta”, il famoso “target” del 2% da tutti indicato come il “porto sicuro”, nonostante qualche “colpo di vento” abbia fatto prendere una velocità in alcuni momenti un po’ superiore a quella prevista. Quindi anche l’altro grande elemento in grado di “sparigliare” l’ordine delle cose è in “controllo”.
Sul Giappone, la “star” di questi giorni, si già detto molto.
Dopo il mega rimbalzo di ieri (+ 10,2%), anche questa mattina il Nikkei da ulteriori, precisi segnali di forza, con un nuovo rialzo di circa 1,20%, che, se dovesse essere confermato in chiusura, vorrebbe dire che è stata quasi completamente riassorbita la caduta di lunedì. Rialzo a cui contribuisce in modo determinante la nuova debolezza dello yen, oggi in calo di circa 2 punti, che da slancio alle esportazioni. Allo stesso arrivano le parole del Vice governatore della Banca Centrale, che rassicura gli investitori sul fatto che, allo stato attuale, non si prevedono nuovi ritocchi dei tassi.
Sul fronte geo politico, con il timore di una rappresaglia verso Israele, si fa largo l’idea che l’Iran, al di là dei proclami, non abbia né la volontà politica né la capacità militare di attaccare l’odiato nemico. Una situazione che si presta anche ad un’altra chiave di lettura, collocando lo stato islamico in una sorta di isolamento rispetto agli altri Paesi storicamente suoi alleati (la Russia è alle prese con il conflitto ucraino, la Cina con una crisi economica piuttosto difficile da superare), per non parlare dei suoi “vicini di casa”, a partire dall’Arabia Saudita.
Parlando di futuro, nella consapevolezza di quanto scritto più sopra, si fa largo l’ipotesi che oramai, anche dalle parti di Washington, sia ineluttabile un taglio dei tassi. Il bond, infatti, già si stanno preparando a quel momento, con prezzi in rialzo e, conseguentemente, rendimenti che scendono. Addirittura, secondo alcuni analisti, i prezzi attuali già “segnalano” che da qui al 2025 la FED si prepari a 9 tagli (da 25 bp ognuno, per cui si stima un – 2,25%), di cui 4 entro la fine dell’anno in corso (il primo a settembre, forse di ben 50 bp). Sembra, cioè, di essere tornati alla fine dell’anno scorso, quando si davano per scontati tra i 5 e i 7 tagli (a dire il vero entro la fine dell’anno in corso, mentre in questo caso l’orizzonte temporale è di 16 mesi). Segnale, questo, che invece starebbe ad indicare che anche uno scenario di hard landing non sia completamente da escludersi.
Il rialzo del Nikkei di Tokyo oggi si estende anche alle altre piazze del Far East.
A Hong Kong l’Hang Seng fa segnare, al momento, + 1,31%, mentre rimane più indietro Shanghai, fermo a + 0,14%.
In Corea Kospi + 2,4%, a Taiwan Taiex + 3,8%.
Futures ben impostati anche questa mattina, con rialzi che vanno dal + 0,5/0,6% a Wall Street a + + 0,85% per l’Eurostoxx.
Petrolio poco mosso anche oggi, con il WTI a $ 73,32.
Gas naturale Usa a $ 2,038 (+ 1,24%).
Oro $ 2.412,70, sui livelli di ieri.
In forte ribasso anche oggi il VIX, ormai tornato verso i 20 punti (23) dopo che lunedì era “esploso” a 65 punti, il livello toccato nei giorni peggiori del Covid.
Sprea a 144,1.
BTP al 3,63%.
Bund 2,19%.
Treasury a 3,89%, con i prezzi in leggero ribasso.
€/$ a 1,0912.
Continua il recupero, per quanto piuttosto lento, del bitcoin, tornato a $ 57.000 (57.185).
Buona giornata e grazie, come sempre, per l’attenzione.
Ps: quasi d’obbligo continuare a parlare di Olimpiadi. Il cui forse merito maggiore è quello di far parlare, almeno ogni 4 anni, di alcuni sport, classificati come “sport minori”. E, di conseguenza, dei loro interpreti. Come, per esempio, Mijain Lopez. Carneade, chi è costui? E’ un atleta cubano, protagonista nella lotta greco-romana (altro che skateboard…). Capace di vincere, per la quinta Olimpiade consecutiva, l’oro nella categoria 130 kg. Prima considerazione: nessuno è mai stato capace di un’impresa simile. Seconda considerazione: meglio evitare risse con lui.