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Direttore: Alessandro Plateroti

€211.000 di debiti: il giudice li cancella con la Legge Salva Suicidi

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Secondo un recentissimo rapporto fornito nell’aprile 2024 dalla Banca d’Italia, il numero delle famiglie finanziariamente fragili è aumentato in seguito alla “crisi dei debiti sovrani” – ossia la crisi finanziaria della zona euro nel 2010.

In tale panorama finanziario le pressioni economiche possono crescere fino a diventare insostenibili.

Per far fronte al grave problema del sovraindebitamento anche in Italia è stata promulgata la Legge 3/2012, comunemente conosciuta come Legge Salva Suicidi.

Tale Legge serve a preservare e tutelare la dignità delle persone tramite una serie di procedure volte a eliminare il debito arrivando quindi all’esdebitazione.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza in merito ai requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi – le cui procedure sono oggi contenute nel Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Vedremo inoltre la storia vera di Teresa che grazie a questa Legge è riuscita a ripartire pulita da un debito di €211.000.

Cos’è la Legge Anti Suicidi per i debiti?

Nel tessuto delle normative italiane, la Legge 3/2012 o “Legge Salva Suicidi” si distingue come uno strumento legislativo concepito per fornire un salvagente a coloro che si trovano in condizioni di sovraindebitamento grave.

La Legge è stata introdotta per prevenire tragici esiti legati alle pressioni economiche insopportabili date dal debito: tale norma infatti permette a individui e famiglie sommerse dai debiti di intraprendere procedure legali con l’obiettivo di ripristinare la dignità finanziaria – e personale.

Fondamentale risulta importante il principio di “meritevolezza”: la Legge non va intesa come una scorciatoia per chi ha accumulato debiti con leggerezza o “malafede”.

È invece una possibilità di riscatto per chi si è trovato in difficoltà nonostante la gestione prudente delle proprie risorse. La Legge mira a rendere i debiti umanamente sostenibili, ossia permettere alla persona sovraindebitata di pagare quello che riesce, garantendo il necessario per condurre una vita decorosa.

Attraverso questa normativa, coloro che non riescono a onorare i propri debiti possono presentare una proposta al giudice che porterà a una riduzione significativa del debito accumulato – o addirittura, in caso di incapienti, alla tua totale cancellazione.

Tutto il processo è quindi progettato per garantire che tutte le parti coinvolte – debitori, creditori e società tutta – possano trovare un sostenibile equilibrio evitando tragiche conseguenze che un sovraindebitato può portare non solo alla sua vita ma a quella di tutte le persone che lo circondano.

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Quali sono i 3 requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi?

Accedere alla Legge Anti Suicidi nel 2024 non è un processo automatico e garantito per tutti. Esistono infatti dei criteri specifici – soggettivi e oggettivi – che definiscono chi può beneficiare della normativa.

Ecco i requisiti fondamentali:

  1. condizione di sovraindebitamento: la Legge è riservata a coloro che sono in una condizione di sovraindebitamento ovvero a chi è sommerso da debiti che non riuscirà mai a pagare in tutta una vita grazie alle proprie risorse;
  2. buona fede: è essenziale dimostrare di essere entrati in tale condizione finanziaria non per frode o comportamenti finanziari irresponsabili;
  3. non fallibilità: la Legge è applicabile solo a soggetti non fallibili, come persone fisiche e piccoli imprenditori escludendo quindi coloro che possono essere soggetti a procedure concorsuali ordinarie.

È importante specificare che alcuni debiti non possono essere cancellati e questo dipende dalla natura del debito contratto.

I casi in cui non è possibile rientrare nella Legge sono:

  • risarcimento danni;
  • assegno di mantenimento del coniuge.

Questi debiti non possono essere stralciati, ossia, possono entrare in procedura ma per essere poi cancellati devono essere soddisfatti appieno, altrimenti la rimanente parte rimane in capo al debitore.

Questi criteri non solo assicurano che la Legge aiuti chi si trova veramente in difficoltà, ma prevengono anche dagli abusi del sistema, garantendo che il sostegno vada a chi ne ha realmente bisogno e a chi è disposto a collaborare attivamente per risolvere la propria situazione di sovraindebitamento.

Quali sono le procedure previste dalla Legge 3/2012 e cosa è cambiato con il nuovo Codice?

Le procedure previste dalla Legge sono le seguenti:

  1. la ristrutturazione del debito del consumatore: consiste nel proporre al giudice un piano di rientro sostenibile per chi ha contratto debiti nell’ambito privato in veste di consumatore e non per ragioni legate all’attività d’impresa;
  2. il concordato minore:a differenza della prima ipotesi è a disposizione solo dei soggetti che hanno debiti legati a un esercizio d’impresa (come i professionisti, gli imprenditori minori, gli imprenditori agricoli, le start-up innovative e quindi gli appartenenti alla categoria dei “soggetti non fallibili”). Prevede che si possa appianare tutto il pregresso raggiungendo un accordo con i creditori;
  3. la liquidazione controllata:questa è l’opzione che prevede di mettere a disposizione della procedura le proprietà del debitore (o, in assenza di beni da liquidare, una quota del reddito mensile) per tentare di soddisfare al meglio gli interessi dei creditori. Tutto il debito che non verrà soddisfatto si renderà inesigibile, quindi di fatto il debitore sarà libero (anche se la somma recuperata non riesce a soddisfare per tutto il debito, neanche in minima parte).

In seguito alla creazione del Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza sono state fatte delle migliorie alla Legge contenute in 3 grandi macro aree:

  1. pratiche familiari: è possibile procedere con una pratica unica che vada a risolvere il problema del sovraindebitamento di più componenti appartenenti allo stesso nucleo familiare. In questo modo le procedure sono più semplici, snelle e veloci. Prima invece ogni debitore era soggetto ad una pratica singola che comportava la presenza di più giudici e uno sforzo economico maggiore;
  2. esdebitamento di un soggetto incapiente: per soggetto incapiente s’intende una persona meritevole che, tuttavia, “non è in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura”. Questo tipo di debitore potrà esdebitarsi una volta nella vita purché accetti l’obbligo di pagamento del debito entro 4 anni dal decreto del giudice nel caso in cui sopravvengano utilità rilevanti superiori al 10% del debito. Per fare un esempio: se si ha un debito di un milione di euro e lo zio d’america ti lascia un’eredità di 99 mila euro non dovrai mettere a disposizione quella cifra, ma se l’importo è di 101 mila euro allora l’intera somma dovrà essere corrisposta;
  3. giudizio delle società erogatrici del credito: se un istituto di credito ha concesso un finanziamento ad un soggetto che a tutti gli effetti non aveva la possibilità di far fronte al debito in quanto già eccessivamente indebitato la società viene giudicata e non avrà la possibilità di fare ricorso.

Perché affidarsi a un esperto nella Legge 3/2012

Affrontare il sovraindebitamento richiede non solo un’approfondita comprensione della Legge e delle procedure applicabili, ma anche un’esperienza pratica nella gestione di casi più o meno complessi.

Qui entra in gioco l’importanza di affidarsi ad esperti qualificati come quelli di Legge3.it, una realtà unica in Italia specializzata nel risolvere casi di sovraindebitamento.

Legge3.it è infatti focalizzata sulle procedure previste dal Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e ha alle spalle un tasso di successo verificato del 100% di procedure andate a buon fine – riconosciuto anche attraverso il bollino “Servizio Sicuro Verificato” da Il Salvagente.

Ogni cliente che si rivolge a Legge3.it viene preso in carico con tutta l’attenzione che merita in modo da adattare il suo percorso legale alle specifiche esigenze finanziarie e personali.

L’azienda offre una forte garanzia Soddisfatto e Rimborsato che testimonia l’efficacia e l’integrità professionale di oltre 60 specialisti operanti in circa 75 province italiane.

Grazie alla Legge Salva Suicidi – per maggiori informazioni leggi qui – e alla competenza di Legge3.it è davvero possibile ripartire puliti e tornare a vivere la propria vita con serenità e tranquillità proprio come ha fatto Teresa che è riuscita a cancellare €211.000 di debiti.

Storia vera: €211.000 di debiti cancellati

Teresa, da Pavia, è riuscita a risanare il proprio debito di €211.000 grazie alla procedura del “piano del consumatore” – ora piano di ristrutturazione del debito.

La sentenza in questione riguarda Teresa e il marito Tommaso, che si sono trovati con l’acqua alla gola e non riuscivano più a pagare mutuo e spese.

La loro è la classica situazione del “fare debiti per pagare altri debiti” e se non avessero agito tutelandosi con la Legge 3/2012 si sarebbero ritrovati a perdere la casa – senza riuscire comunque a sanare i conti.

Questa situazione è orribile, guardi i tuoi figli e ti chiedi cosa fare. Inizi a capire chi decide di compiere gesti estremi. Avevo paura di trovare persone incompetenti e invece già dopo la prima telefonata con Legge3.it mi sono tranquillizzata. Ho avuto molta fiducia in voi, mi sono sentita nel posto giusto”.

Grazie all’aiuto di Legge3.it Teresa non perderà la sua casa, continuerà a pagare il mutuo con una rata inferiore e in pochi anni il debito sarà saldato.

Ora sto benissimo, vivo diversamente, la notte dormo. Non ho paura che mi squilli il cellulare perché qualcuno ti chiede soldi. È bello dire di aver risolto il problema, è bello organizzare una gita con i miei figli”.

Anche Teresa è riuscita a sanare i suoi debiti rientrando tra le oltre 240 famiglie che negli anni sono tornate a vivere grazie all’assistenza di Legge3.it.

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ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2024 10:56

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