Nel panorama estivo italiano, affittare ombrelloni e lettini lungo le coste è sempre più oneroso per le famiglie.
Una recente indagine realizzata da Altroconsumo ha gettato luce su questa problematica, evidenziando una continua crescita dei prezzi benché le concessioni balneari siano tecnicamente scadute su tutto il territorio nazionale. Il costo medio per la settimana che va dal 4 al 10 agosto è di 228 euro con un aumento del 4% rispetto allo scorso anno.
Uno sguardo alle diverse località
I risultati emersi dall’analisi, basata su un’accurata rilevazione delle tariffe di 211 stabilimenti balneari nelle dieci città prese in esame, hanno mostrato una realtà variegata. Addentrarsi nelle spese richieste per l’affitto di un ombrellone e due lettini permette di rivelare non solo la disparità tra le diverse località balneari ma anche l’aumento dei prezzi rispetto agli anni precedenti. Alassio, con una media di 340 euro per i primi quattro file di ombrelloni, emerge come la località più dispendiosa. Al contrario, destinazioni come Rimini, Lignano e Senigalia si posizionano tra le opzioni più economiche, sebbene il costo rimanga significativo per il budget medio di una famiglia italiana.
Analisi dei costi e variazioni prezzo
L’indagine sottolinea come nel 2023 si sia verificato un incremento medio del 4% sui prezzi per l’affitto settimanale di ombrellone e lettini, proseguendo la tendenza al rialzo già osservata negli anni scorsi. Questo incremento si manifesta in maniera diversificata a seconda della località, con alcune aree che hanno mantenuto inalterati i prezzi rispetto all’anno precedente, mentre altre hanno registrato aumenti.
Concorrenza e impatto sul consumatore
Altroconsumo identifica nella mancanza di concorrenza una delle principali cause dell’aumento dei prezzi dell’affitto degli spazi in spiaggia. L’attuale situazione, in cui le concessioni rimangono immutate e in mano agli stessi gestori, influisce notevolmente sul costo dei servizi offerti, rendendo sempre più “elitario” l’accesso alle spiagge attrezzate. L’associazione enfatizza la necessità di una riforma del settore, attraverso nuovi bandi di gara per le concessioni balneari, per far emergere un mercato più aperto e competitivo che possa beneficiare i consumatori con prezzi più contenuti.