Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Scopriamo in dettaglio cos’è, come richiederlo, chi può usufruirne e altre informazioni utili.
Il reddito di cittadinanza è un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari. È associato a un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti, sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale.
Il Decreto Legge 4/2019, approvato il 17 gennaio 2019, ha sancito la nascita del reddito di cittadinanza. I cittadini possono richiederlo dal 6 marzo 2019, obbligandosi in questo modo a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e inclusione sociale. Gli importi verranno erogati dal 27 aprile 2019. Attualmente, le domande per la richiesta sono sospese; il termine ultimo per fare richiesta era il 31 marzo.
Reddito di cittadinanza: chi può richiederlo?
Tutti i nuclei famigliari possono richiedere il reddito di cittadinanza, purché rispettino i seguenti requisiti:
– il richiedente deve essere cittadino maggiorenne italiano o dell’Unione Europea. In alternativa, un suo familiare deve essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre, è necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
– il nucleo famigliare del richiedente deve avere: un valore ISEE inferiore a 9.360 Euro: un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 Euro; un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 6.000 Euro per i single, incrementato in basi al numero dei componenti della famiglia fino a 10.000 Euro, alla presenza di più figli (1.000 Euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 Euro in più per ogni membro famigliare con disabilità).
– inoltre, è necessario possedere un valore del reddito famigliare inferiore a 6.000 Euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
– è necessario che nessun componente della famiglia sia in possesso di navi, imbarcazioni da diporto o autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250cc, immatricolati per la prima volta nei 2 anni precedenti. Sono esclusi i veicoli con agevolazioni fiscali a favore delle persone con disabilità.
Chi non ha diritto al reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno per la disoccupazione involontaria. Infatti, l’assegno non verrà erogato se nel nucleo famigliare sono presenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie e la richiesta viene fatta nei 12 mesi successivi alla data di dimissioni. Tuttavia, ciò non si applica in caso di dimissioni per giusta causa. Anche i detenuti non hanno diritto al reddito di cittadinanza per tutta la durata della loro pena. Infine, i pazienti ricoverati in lunga degenza o in strutture residenziali a carico dello Stato o di altre amministrazioni pubbliche non potranno fare richiesta.
Cosa succede in caso di proposta di lavoro?
In caso di proposta di lavoro, il richiedente ha l’obbligo di accettarla, solamente se la retribuzione è superiore a 858 Euro, ossia il 10% in più rispetto ai 780 Euro previsti dal reddito di cittadinanza. Infatti, congiuntamente alla richiesta, tutti i maggiorenni del nucleo famigliare devono firmare una Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
L’offerta di lavoro deve avere una serie di caratteristiche conformi alle competenze lavorative del richiedente; inoltre, è necessario che prenda in considerazione la distanza dall’abitazione. Nei primi 12 mesi, la prima offerta deve essere nel raggio di 100km dal luogo dove abita il richiedente. La seconda offerta entro 250km e la terza può essere in tutta Italia.
Reddito di cittadinanza: come si calcola?
Tale beneficio economico si compone di una parte che integra il reddito famigliare fino alla soglia di 6.000 Euro moltiplicati per la scala di equivalenza; l’altra parte, invece, è destinata solamente a chi è in affitto.
Quest’ultima incrementa il reddito di cittadinanza di un ammontare annuo pari al canone di locazione, fino a un massimo di 3.360 Euro. Esiste altresì una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, se queste hanno acceso un mutuo. In questo caso l’integrazione non può superare i 1.800 Euro.
L’importo complessivo non può superare i 9.360 Euro annui, quindi 780 Euro mensili, moltiplicati per la scala di equivalenza. L’assegno viene versato dal mese successivo a quello della richiesta ed erogato per massimo 18 mesi continuativi. Può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese.
Come richiedere il reddito di cittadinanza?
È necessario visitare il sito https://www.redditodicittadinanza.gov.it/, registrarsi e inoltrare la domanda. La prima tranche di adesione si è conclusa il 31 marzo. Per richiedere il reddito di cittadinanza è necessario presentare la dichiarazione ISEE ed essere in possesso di un codice Spid (che è possibile richiedere sul sito https://www.spid.gov.it/). L’assegno verrà versato su una PostePay dal 27 aprile 2019.
È possibile fare richiesto per l’integrazione anche presso le Poste o i Caf, in forma cartacea. Tuttavia, attualmente non è più possibile inoltrare la richiesta a causa della necessità di aggiornare il modello di domanda con le ultime novità normative.
Reddito di cittadinanza e disoccupazione Naspi
Questo sostegno economico è compatibile con il sussidio di disoccupazione Naspi. Chi lo riceve, quindi, può chiedere anche il reddito di cittadinanza, se ne rispetta i requisiti. Infatti, il sussidio NaspI è rivolto alla persona singola mentre il reddito di cittadinanza è rivolto alla famiglia. Possono esserci così più NaspI nello stesso nucleo familiare, ma un solo RDC.
La Naspi viene considerata come un elemento di reddito. Quindi, se la famiglia riceve uno o più Naspi, il Reddito di cittadinanza verrà ridotto di conseguenza.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/affetto-beach-genitori-bambino-1866868/, https://pixabay.com/it/photos/soldi-profitto-finanza-business-2696228/, https://www.flickr.com/photos/vilson_frangaj_design/31544915017/