Gli indici sono arrivati a livelli tali da esigere un po’ di storno.
Il nostrano Ftse a 21.300 può dirsi temporaneamente arrivato. Difficile che possa spingersi oltre ed è quindi abbastanza prevedibile un storno fino ad almeno 20.500, dove transita la trendline rialzista di medio periodo. Al di sotto di 20.500 potrebbe spingersi fino a 20.100 e 19.900.
Il Dax ha il suo tetto nei dintorni di 11.850 e da lì potrebbe iniziare a scendere fino a 11.300, 11.200. Toccati questi livelli potrà riprendere la sua salita anche a livelli superiori all ‘ 11.850.
Lo Stoxx ha il suo tetto ha 3.450. Livello di tutto rispetto, che , una volta toccato, potrebbe essere sostituito da un 3.310 e da lì spingersi fino 3.200 o anche un po’ più sotto.
L’ S&P ha finalmente violato il 2.820 e si è spinto anche fino a 2.840. Potrebbe toccare anche 2.850/60 ma poi verrà inesorabilmente giù fino a 2.650, perdendo 200 punti. L’attacco al record, insomma, verrebbe un po’ dilazionato nel tempo.
Oggi, in intraday ha segnato un doppio massimo a 2.840 che lo ha poi rimandato subito a 2.827, ma un attacco al 2.850 e poi 2.870 potrebbe anche avvenire, dando però abbastanza per scontato il rintracciamento di cui sopra.
Tra i titoli segnalati notevole la forza di Leonardo che arriva a toccare i 10,5, rintraccia STM del 3%, sempre debole FIAT appoggiata a 12.3, spinge del 2.23% Azimut, anche oggi, e forse mira a colmare l’ampio gap dello stacco cedole del 2018. Brembo ha un fisiologico rintracciamento di 1,5 punti percentuali, mentre è forte Intesa che arriva a toccare 2,2530 , e Unipol che sembra diretta verso i suoi massimi a 4,6 . Telecom recupera del tutto la lunga candela rossa di qualche giorno fa, in attesa del cda del 29 Marzo, e le Assicurazioni Generali segnano un altro 0.67% di crescita mentre continua a volare Mediobanca con un +2% abbondante oggi. Sotto osservazione in positivo Buzzi che ha rotto già da 4 giorni la resistenza a 17,17 che teneva da Ottobre ed ha iniziato un trend in ascesa che desta interesse. Per gli acquisti meglio però aspettare qualche giorno, dopo lo storno che potrebbe far scendere di 700 punti l’indice principale.
La scusa sarà facilmente trovabile, tra Brexit, accordo Cina Usa, venir meno della certezza di tassi stabili da parte della FED e via dicendo. La verità è che gli indici sono tutti molto tirati e bisogna essere prudenti in casi analoghi.