Ogni anno, molte persone altamente qualificate si laureano presso università italiane, ma preferiscono dedicarsi alla ricerca all’estero poiché i salari offerti sono più alti.
Questo fenomeno, comunemente noto come “fuga dei cervelli”, Giorgia Meloni ha cercato di frenarlo con il decreto per la Pubblica Amministrazione approvato il 6 aprile 2023 dal Consiglio dei Ministri. Il governo ha deciso di intervenire sulla retribuzione dei ricercatori, visto che questo è stato uno dei principali motivi per cui molti eccellenti ricercatori italiani si sono trasferiti all’estero.
Fino ad ora, in Italia, lo stipendio di un ricercatore va dai 1.400 ai 1.900 euro a seconda dell’esperienza, un importo che non può competere con altri paesi. Il decreto prevede quindi un aumento della retribuzione dei ricercatori, anche per quelli che decidono di tornare in Italia alla luce di questa nuova politica.
Quale sarà l’aumento salariale e come ottenerlo?
In dettaglio, l’aumento salariale che sarà fino al 30% sarà destinato ai ricercatori che risultano vincitori di un assegno di ricerca tramite Horizon Europe, come ad esempio nel caso dei Grant Horizon e Marie Curie, e che scelgono di portare avanti il loro progetto in Italia. Questi compensi aggiuntivi, che vanno riconosciuti sia ai professori che ai ricercatori a tempo determinato, saranno corrisposti per tutta la durata del progetto e saranno versati dalle Università e dagli enti di ricerca.
Al momento, tuttavia, questa novità non è ancora in vigore: il decreto in questione dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro i prossimi 60 giorni. Sarà necessario un provvedimento apposito da parte del ministero dell’Università e della Ricerca per definire le modalità di erogazione della quota premiale.